Abusi sessuali e violenze su giovanissimi al centro, oggi, di due vicende giudiziarie a Torino. Una trentottenne educatrice di una comunità è stata condannata a otto anni di reclusione per «atti sessuali con minore», mentre in un’aula vicina nelle stesse ore due ventenni erano processati per estorsione e violenza privata su una compagna di scuola: un ricatto, secondo l’accusa, che ruota attorno a una foto osé.
Era il 17 giugno 2017 quando la ragazza (oggi ventunenne) si appartò nella toilette dell’istituto scolastico con uno dei due amici, che trovò il modo di prendere un’immagine con il cellulare. Da quel giorno cominciò a sentirsi dare degli ordini. «Se non ci fai i compiti la spediamo alla tua sorellina di 11 anni», «devi uscire con noi», «pagaci la pizza». Nel corso dell’interrogatorio la stessa ventunenne ha detto che sulle prime sembrava fosse un gioco, uno scherzo. Tanto che il giudice, Federica Gallone, a un certo punto è sbottata: «Io non capisco come ragionate voialtri».
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