L’articolo 9 del DECRETO LEGGE 8 ottobre 2021, n. 139 estende ai 14enni la possibilità di segnalazione al Garante della Privacy se si è vittime di “revenge porn”, ovvero la diffusione di immagini intime o minaccia di pubblicazione di fotografie o video sessuali da parte dell’ex, senza consenso e con scopi vendicativi, estorsivi o ricattatori.
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Segue per esteso l’Art. 9 Disposizioni in materia di protezione dei dati personali
1. Al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) All’articolo 2-ter: 1) dopo il comma 1 e’ inserito il seguente:”1-bis. Il trattamento dei dati personali da parte di un’amministrazione pubblica di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ivi comprese le Autorita’ indipendenti e le amministrazioni inserite nell’elenco di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nonche’ da parte di una societa’ a controllo pubblico statale di cui all’articolo 16 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, con esclusione per le societa’ pubbliche dei trattamenti correlati ad attivita’ svolte in regime di libero mercato, e’ sempre consentito se necessario per l’adempimento di un compito svolto nel pubblico interesse o per l’esercizio di pubblici poteri a essa attribuiti. La
finalita’ del trattamento, se non espressamente prevista da una norma di legge o, nei casi previsti dalla legge, di regolamento, e’ indicata dall’amministrazione, dalla societa’ a controllo pubblico in coerenza al compito svolto o al potere esercitato, assicurando adeguata pubblicita’ all’identita’ del titolare del trattamento, alle finalita’ del trattamento e fornendo ogni altra informazione
necessaria ad assicurare un trattamento corretto e trasparente con riguardo ai soggetti interessati e ai loro diritti di ottenere conferma e comunicazione di un trattamento di dati personali che li riguardano.”;
2) al comma 2, al primo periodo, dopo le parole «ai sensi del comma 1» sono aggiunte le seguenti: «o se necessaria ai sensi del
comma 1-bis» e il secondo periodo e’ soppresso;
3) al comma 3, dopo le parole “ai sensi del comma 1” sono aggiunte le seguenti: “o se necessarie ai sensi del comma 1-bis”;
b) l’articolo 2-quinquesdecies e’ abrogato;
c) all’articolo 132, il comma 5 e’ abrogato;
d) all’articolo 137, al comma 2, lettera a), le parole «e ai
provvedimenti generali di cui all’articolo 2-quinquiesdecies» sono
soppresse;
e) dopo l’articolo 144 e’ inserito il seguente:
“Art. 144-bis (Revenge porn). – 1. Chiunque, compresi i minori ultraquattordicenni, abbia fondato motivo di ritenere che immagini o video a contenuto sessualmente esplicito che lo riguardano, destinati a rimanere privati, possano essere oggetto di invio, consegna, cessione, pubblicazione o diffusione senza il suo consenso in violazione dell’art. 612-ter del codice penale, puo’ rivolgersi,
mediante segnalazione o reclamo, al Garante, il quale, entro quarantotto ore dal ricevimento della richiesta, provvede ai sensi
dell’articolo 58 del regolamento (UE) 2016/679 e degli articoli 143 e 144.
2. Quando le immagini o i video riguardano minori, la richiesta al Garante puo’ essere effettuata anche dai genitori o dagli
esercenti la responsabilita’ genitoriale o la tutela.
3. Per le finalita’ di cui al comma 1, l’invio al Garante di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito riguardanti soggetti terzi, effettuato dall’interessato, non integra il reato di cui all’articolo 612-ter del codice penale.”;
f) all’articolo 166 comma 1, primo periodo, le parole “2-quinquiesdecies” sono soppresse;
g) all’articolo 167, al comma 2 le parole “ovvero operando in violazione delle misure adottate ai sensi dell’articolo
2-quinquiesdecies” sono soppresse;
2. All’articolo 22 del decreto legislativo 10 agosto 2018, n. 101,
il comma 3 e’ abrogato.
3. I pareri del Garante per la protezione dei dati personali richiesti con riguardo a riforme, misure e progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza di cui al regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, del Piano nazionale per gli investimenti complementari di cui al decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59, convertito, con modificazioni, 1°
luglio 2021, n. 101, nonche’ del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030 di cui al regolamento (UE) 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sono resi nel termine non prorogabile di trenta giorni dalla richiesta, decorso il quale puo’ procedersi indipendentemente dall’acquisizione del parere.