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ONDE ELETTROMAGNETICHE: NUOVI RISCHI PER L’ERA TECNOLOGICA

ONDE ELETTROMAGNETICHE: NUOVI RISCHI PER L’ERA TECNOLOGICA
Scritto da gestore

Con il progredire dell’industrializzazione e l’aumento delle tecnologie si è osservata una crescita smisurata delle sorgenti di campi magnetici dovuti a tutti i dispositivi elettronici (smartphone, Tablet, computer portali) da cui non ci separiamo mai. Possiamo affermare che questi dispositivi sono stati in grado di semplificare le nostre vite rendendole più semplici e smart ma, allo stesso tempo, non è possibile affermare che abbiano reso la nostra vita più sicura. Numerosi infatti, sono i dubbi emersi sui possibili rischi sanitari dovuti ai campi elettromagnetici che vengono emessi dai dispositivi stessi.

Dagli ultimi dati emersi, risulta in crescita il numero di individui che segnalano diversi problemi di salute, lamentando sintomi come mal di testa, difficoltà nel concentrarsi e a lavorare correttamente senza il dispendio inutile di energie. Questa presunta sensibilità è stata definita ipersensibilità ai campi magnetici o EHS (Elettronic HyperSensitivity).

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Nel dettaglio questa Ipersensibilità ai campi elettromagnetici è caratterizzata da una gamma di sintomi non specifici che, molto spesso, sono gli stessi soggetti colpiti ad attribuirli all’esposizione ai campi magnetici. I sintomi più frequentemente riscontrati sono arrossamento, prurito, sensazione di bruciore, affaticamento, stanchezza, difficoltà nella concentrazione, senso di instabilità e di barcollamento, nausea, palpitazione cardiaca e disturbi nella digestione.

Numerosi i fattori confondenti che sono emersi dagli studi fatti fino ad ora. I dubbi riguardano non tanto l’esistenza di questo tipo di disturbi che risulta ormai confermato, ma il meccanismo fisiopatologico che li genererebbe. In particolare, esistono effetti biologici dell’esposizione a elettromagnetismo ben riconosciuti, studiati e codificati come ad esempio lo stress ossidativo cellulare, un meccanismo fisiopatologico alla base di numerose malattie croniche, danni al DNA, alterazioni della fertilità, conseguenze neurologiche, alterazioni comportamentali, del neuro-sviluppo e addirittura metaboliche.

Risultati derivanti da recenti studi condotti direttamente su individui sottoposti a campi elettromagnetici simili in condizioni di laboratorio controllate, hanno evidenziato che la maggior parte dei sintomi derivino proprio da fattori ambientali quali campi elettromagnetici. Un’indagine condotta da centri di medicina e gruppi di autosoccorso ha evidenziato un numero estremamente elevato di casi in cui emergono una varietà di sintomi dipendenti da questi fattori, di cui circa il 10%considerabili gravi. Esiste allo stesso tempo una variabilità geografica, l’incidenza riportata risulta infatti molto più elevata in Svezia, Germania e Danimarca rispetto a Regno Unito, Francia e Austria.Allo stesso tempo i sintomi legati ai videoterminali sono risultati più prevalenti nel resto dell’Europa.

Di recente sempre più dubbi sono emersi sulle elettromagnetiche emesse da tali dispositivi, nel dettaglio la seria preoccupazione è che questi dispositivi possano avere un effetto cancerogeno sul nostro organismo. Da uno studio internazionale che ha coinvolto più di 40 paesi, è emerso che gli effetti delle onde elettromagnetiche includono un aumento del rischio di cancro, aumento dei radicali liberi dannosi, danni genetici, cambiamenti strutturali e funzionali del sistema riproduttivo, deficit di apprendimento e memoria, disturbi neurologici e impatti negativi sulla salute generale degli esseri umani. È per questo motivo infatti, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sviluppato linee guida per il livello di frequenza elettromagnetica a cui i vari dispositivi sono autorizzati a esporre gli utenti.

Sebbene non esistano prove conclusive dei potenziali pericoli delle radiazioni elettromagnetiche e l‘argomento sia molto controverso perché ci sono studi precedenti che hanno respinto il collegamento tra dispositivi come i telefoni cellulari e i tumori, quello che si può affermare con certezza è che i sintomi riscontrati sono reali e possono costituire un fattore disabilitante per gli individui che ne sono afflitti. Per ora non esistono criteri diagnostici chiari per l’ipersensibilità ai campi magnetici, quello che possiamo fare però, è limitare l’esposizione a tali fonti quando possibile mettendo in pratica qualche piccolo accorgimento.

È possibile infatti limitare la nostra esposizione soprattutto di notte, spegnendo il nostro smartphone o mettendolo in modalità aereo; posizionando il modem del Wi-fi in una stanza lontana dalla camera da letto e soprattutto utilizzando accessori specifici per bloccare le onde dei campi magnetici. Nel dettaglio da recenti studi condotti dalla comunità scientifica indicano che tra i dispositivi a più alto rischio ci sono le ormai iconiche cuffiette Bluetooth, per cui secondo numerosi scienziati come il docente di biochimica all’Università del Colorado Jerry Phillips, il loro posizionamento nel condotto uditivo esponga i tessuti della testa (definiti tessuti fragili) a livelli relativamente elevati di radiazioni. Esistono peròauricolari anti- radiazioni, Ondaneutra, certificati a livello nazionale ed internazionale che trasmettono il suono tramite un principio brevettato di trasmissione delle onde sonore.

 

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Nel dettaglio gli auricolari Ondaneutra garantiscono che le onde vengano trasmesse tramite aria e non tramite fili metallici rivestiti in plastica come invece fanno i normali auricolari in commercio, bloccando il 98% delle radiazioni emesse dal telefono cellulare altrimenti dirette alla testa di chi lo utilizza.

Nell’odierna era tecnologica siamo continuamente chiamati a confrontarci sul rapporto rischi per la salute e benefici sul modo di vivere. A tale proposito è necessario mantenere l’esposizione alle onde elettromagnetiche non ionizzanti al più basso livello di rischio ragionevolmente raggiungibile, compatibilmente con le tecnologie, i costi e la tutela della salute.

Fonte: Pubmed

Rubin GI, Das Munshi J, Wessely S, (2005) Electromagnetic hypersensitivity: a systematic review of provocation studies. Pshychosom Med. 2005 Mar-Apr; 67: 224-32.

Seitz H, Stinner D, Eikmann Th Herr C, Roosli M 82005) Electromagnetic hypersensitivity(EHS) and subjective health complaints associated with electromagnetic fields of mobile phone communication a literature review published between 2000-2004. Since of the total Environment, 349 (1-3) 45-55.

Riportato da https://www.biot.it/news-ed-eventi/209-onde-elettromagnetiche-nuovi-rischi-per-l-era-tecnologica.html