ALLERTA PERICOLI INFORMATICI

Gli italiani si sentono più estroversi nelle relazioni online che in quelle reali

Gli italiani si sentono più estroversi nelle relazioni online che in quelle reali
Scritto da gestore

Più di un terzo (32,5%) degli italiani coinvolti dalla ricerca di Kaspersky(1) dichiara di sentirsi più estroverso e sicuro di sé online rispetto a quando incontra le persone dal vivo;

· Per un numero simile di persone (28,9% ) (2) è più facile costruire nuove amicizie online o sui social media;· Nonostante questi dati, il 50,7% delle persone che hanno rivelato di passare online almeno cinque ore al giorno ha dichiarato anche di sentire la solitudine (3).

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· Kaspersky mette in guardia gli utenti che intrecciano o portano avanti relazioni digitali, perchè non bisogna mai sottovalutare i possibili rischi legati al cybercrime. È meglio adottare sempre un approccio che mette in primo piano la sicurezza, dal punto di vista personale e informatico.

· L’opinione di Marvi Santamaria, autrice del blog Match and The City ed esperta di relazioni online.

Incontrare persone online non è mai stato così facile e alla portata di tutti. Dalle app per il dating online ai social media, fino ai forum più popolari, milioni di persone stringono amicizie e relazioni attraverso Internet in modo regolare. Kaspersky ha deciso di condurre una nuova ricerca a livello nazionale su questo tema, concentrandosi proprio sulle persone che preferiscono il mondo virtuale a quello reale per creare e portare avanti relazioni, nell’ambito della campagna “Love Loneliness / Protect your Digital Passions”.

Le persone nel tempo si sono sempre più abituate ad incontrare gli altri attraverso le piattaforme online e questo comportamento è diventato sempre più normale. Molte persone oggi dichiarano di sentirsi a loro agio nel trovare amicizie e relazioni più nel mondo online che dal vivo, tanto che quasi un italiano su tre (29,1%) tra le persone coinvolte dal sondaggio condotto dalla Arlington Research per conto di Kaspersky ha dichiarato di riuscire a presentarsi come vorrebbe effettivamente essere visto dagli altri più facilmente online che di persona. Una percentuale simile (32,5%) dice anche di sentirsi più estroversa e sicura di sé nel mondo digitale rispetto a quando incontra le persone dal vivo.

Questa impennata delle relazioni online, incentivata anche dal periodo del lockdown, però, ha anche un risvolto meno positivo: ha fatto sì che molte persone si sentano comunque più isolate e sole, in quanto non sono poi così preoccupate della necessità di stabilire un contatto con gli altri nella realtà. La ricerca di Kaspersky ha rivelato che la metà (50,7%) delle persone che abitualmente usa i social media o i forum online ha dichiarato di sentire la solitudine pur passando online almeno cinque ore al giorno. Questo indica chiaramente che chi spende più tempo su Internet si sente più solo di chi non è poi così attivo online.

Secondo Marvi Santamaria, autrice del blog Match and The City ed esperta di relazioni online, è difficile dire se la tecnologia possa aiutare a sentirsi meno soli o possa in realtà far sentire di più la solitudine, ci sono infatti diversi fattori da considerare: “Parto dal presupposto che, se è vero che i mezzi non sono neutri, al contempo i mezzi digitali sono utilizzati da persone e nel caso delle dating app il loro cuore è proprio il “materiale umano” che le popola e vi interagisce. Dunque da un lato accade di usare le app per conoscere nuove persone ma sentirsi comunque profondamente soli, questo perché le app dal canto loro, essendo disegnate per rendere l’esperienza fruibile facilmente e velocemente, possono influenzare le interazioni rendendole altrettanto veloci e “superficiali”. Ma anche in questo caso conta molto il fattore umano, ossia le aspettative e lo scopo di chi le usa e il suo grado di confidenza con la tecnologia e le dinamiche delle relazioni digitali. D’altro canto ciò non vuol dire che non si possa trovare l’amore o un rapporto più profondo sulle app per incontri, anzi: sono tantissime le coppie a livello mondiale che si sono formate online (su Internet, ancor prima che sulle app) e questo trend è segnalato come in costante crescita”.

Kaspersky ha scoperto anche che circa un quinto (19,5%) degli italiani coinvolti dal sondaggio ritiene che il legame emotivo che ha con le persone nel mondo digitale sia addirittura più forte di quello che ha con le persone nel mondo reale.

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Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky, ha commentato: “La tecnologia ha senza dubbio svolto un ruolo cruciale nel migliorare la vita sociale delle persone, mettendo a disposizione tantissime applicazioni e canali digitali per aiutarci a rimanere in contatto. Se da un lato queste piattaforme possono offrire degli indubbi vantaggi, dall’altro dobbiamo anche tenere a mente le sfide e i rischi che possono portare con loro. È importante prendere in considerazione il fatto che le persone che incontriamo online potrebbero non essere esattamente chi dicono di essere. Kaspersky raccomanda agli tutti gli utenti di essere vigili, di tenere per sé informazioni sensibili in caso di incontri nel mondo online e di non condividere in alcun caso dati finanziari e personali”.

I dati che delineano il profilo degli italiani che preferiscono il mondo virtuale a quello reale per creare e portare avanti relazioni parlano di una forte tendenza in atto e Kaspersky invita a non sottovalutarne un importante risvolto: i cybercriminali si dimostrano sempre molto attenti alle tendenze e alle abitudini digitali delle persone, quindi, quando si parla di relazioni digitali o di uso delle app di dating bisogna prendere in considerazione anche i possibili rischi legati al mondo del crimine informatico. Anche le applicazioni più popolari per il dating online, infatti, possono trasformarsi facilmente in esche per ingannare gli utenti, diffondere malware su mobile o mettere in pericolo la sicurezza digitale delle persone.

Kaspersky ha provato ad analizzare questo problema, osservando una serie di malware che hanno sfruttato proprio i nomi di oltre 20 popolari app e la parola chiave “dating”, scoprendo che solo lo scorso anno sono stati diffusi più di 1900 file malevoli che si presentavano agli utenti come applicazioni famose in tutto il mondo, da Tinder a Badoo. Questi file malevoli possono nascondere, in realtà, dei trojan che portano al download di altri malware o delle funzioni per attivare abbonamenti a pagamento o adware, notifiche pubblicitarie indesiderate.

Ci sono anche cybercriminali esperti di phishing (un tipo di frode informatica che prova a indurre gli utenti a rivelare informazioni personali o finanziarie dopo aver ricevuto un’email che sembra provenire da un sito o da un’app conosciuta) che sfruttano il desiderio di amare delle persone: gli utenti di solito vengono invitati attraverso un’email che sembra legittima a fornire dati o a connettersi alle applicazioni tramite il loro account sui social media. I dati vengono poi sottratti e utilizzati in seguito: per altri attacchi, per sottrare denaro o identità digitali, per rivendita ad altri criminali informatici sfruttando i meandri del deep e dark web.

Marvi Santamaria ci ha, inoltre, dato la sua opinione riguardo a se le persone che utilizzano le app di dating si sentano sicure: “’Ascoltando la mia community ho riscontrato dei timori legati più all’identità delle persone oltre lo schermo che non alla sicurezza del mezzo utilizzato. Una paura costante sulle dating app ad esempio è quella di chattare con profili fake (nome e foto falsi) o che mentono rispetto alla loro situazione sentimentale (persone già impegnate che lo nascondono). Per questo le persone veterane delle dating app hanno imparato a essere guardinghe e a studiare maggiormente i profili con cui interagiscono per sincerarsi della loro autenticità”.

Viste le tecniche sempre più sofisticate dei criminali informatici non bisogna però sottovalutare i rischi anche legati alla sicurezza informatica e per questo Kaspersky consiglia agli utenti di prestare molta attenzione quando cercano l’amore online o intrattengono relazioni digitali, infatti:

· è importante controllare sempre i permessi delle applicazioni per vedere cosa è consentito fare a quelle installate;

· è fondamentale non installare app che provengono da fonti poco attendibili, anche se pubblicizzate attivamente, e bloccare il download di programmi da fonti sconosciute direttamente nelle impostazioni del proprio smartphone;

·: “Ai consigli di Kaspersky e a quelli che ho citato sul verificare i profili fake e non dare informazioni personali a sconosciuti, mi sento di aggiungere questo altro punto: essere consapevoli e quindi nutrire un “timore sano” verso i rischi informatici, ma non farsi bloccare da quel timore, altrimenti continueremo ad alimentare uno stigma rispetto all’uso dei mezzi digitali. Dal mio punto di vista, farne un utilizzo “informato” e consapevole – ad esempio accertarsi dell’affidabilità del sito o app che si vogliono utilizzare, come consigliato nel comunicato di Kaspersky – è la chiave per tutelarsi e anche per stabilire un’esperienza piacevole online”.

Ulteriori informazioni relative alle ultime ricerche di Kaspersky su questo tipo di temi sono disponibili online all’interno del report intitolato Find Your Tribe.

Sul blog di Kaspersky è possibile trovare le riflessioni di Marvi Santamaria, autrice del blog Match and The City, sulla solitudine e le relazioni online, le app di dating e i rischi legati alla sicurezza informatica.

Kaspersky sta inoltre portando avanti diverse iniziative per aiutare le persone a rimanere al sicuro online fornendo diversi tipi di informazioni, come, ad esempio, alcune guide sulla protezione degli smartphone o sull’importanza della sicurezza per la vita digitale, consultabili attraverso il blog dell’azienda.

 

Metodologia della ricerca

Arlington Research, un’agenzia indipendente che si occupa di ricerche di mercato, ha condotto ricerche per conto di Kaspersky in 12 paesi europei, più il Giappone. Le persone coinvolte dalla ricerca riguardano diversi paesi: Regno Unito (2.000 intervistati), Francia (1.000 intervistati), Germania (1.000 intervistati), Italia (1.000 intervistati), Spagna (1.000 intervistati), Paesi Bassi (1.000 intervistati), Belgio (500 intervistati), Portogallo (500 intervistati), Repubblica Ceca (500 intervistati), Austria (500 intervistati), Ungheria (500 intervistati), Romania (500 intervistati) e Giappone (500 intervistati). La ricerca fornisce dati a partire da un campione rappresentativo per ciascun paese a livello nazionale, composto da persone di età superiore ai 18 anni distribuite per quanto riguarda il sesso, l’età e la regione (+/- 2%). La ricerca è stata condotta in conformità alle linee guida ESOMAR per le ricerche di mercato. I dati utilizzati in questo comunicato stampa fanno riferimento al campione italiano.

 

(1)La percentuale si riferisce al numero di italiani coinvolti dal sondaggio di Kaspersky che utilizzano abitualmente social media e forum online.

(2)La percentuale si riferisce sempre al numero di italiani coinvolti dal sondaggio di Kaspersky che utilizzano abitualmente social media e forum online.

(3) La percentuale si riferisce al numero di italiani coinvolti dal sondaggio di Kaspersky che utilizzano i social media e i forum online e che hanno dichiarato di essersi sentiti “sempre soli” nella settimana prima del sondaggio di ricerca condotto dalla Arlington Research per conto di Kaspersky

 

Informazioni su Kaspersky

Kaspersky è un’azienda di sicurezza informatica che opera a livello globale fondata nel 1997. La profonda competenza di Kaspersky in materia di threat intelligence e sicurezza si trasforma costantemente in soluzioni e servizi innovativi per proteggere le aziende, le infrastrutture critiche, i governi e gli utenti di tutto il mondo. L’ampio portfolio di soluzioni di sicurezza dell’azienda include la protezione degli Endpoint leader di settore e una serie di soluzioni e servizi specializzati per combattere le minacce digitali sofisticate e in continua evoluzione. Più di 400 milioni di utenti sono protetti dalle tecnologie di Kaspersky e aiutiamo 250.000 clienti aziendali a proteggere ciò che è per loro più importante. Per ulteriori informazioni: www.kaspersky.com/it

Informazioni su Marvi Santamaria

Marvi Santamaria lavora come Social Media Manager a Milano. Nel 2017 ha fondato “Match and the City”, la prima community italiana verticale sul tema delle dating app, con l’obiettivo di sensibilizzare su pregiudizi e stereotipi verso questo mondo. Un ecosistema che vive su blog (www.matchandthecity.it) e social (facebook.com/matchandthecity e instagram.com/matchandthecity). Nel 2019 ha pubblicato il libro “Tinder and the City. Avventure e disagi nel mondo delle dating app” (Agenzia Alcatraz), dove ha raccolto riflessioni e storie sul fenomeno degli incontri nati da applicazioni come Tinder. Scrive di relazioni digitali e sessualità su diverse testate online.

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