Circa 680 mila donne virtualmente denudate. Tra cui, alcune giovani influencer italiane. Vittime inconsapevoli di uomini che hanno dato le loro foto, spesso rubate sui social, in pasto a un bot Telegram: un programmino automatico che si trova sull’app di messaggistica russa ed è in grado di ritoccare le istantanee in tempo reale, svestendo le protagoniste. Immagini che sono state poi condivise, commentate e persino votate in almeno sette chat pubbliche. È la nuova frontiera del revenge porn, quella svelata da un’indagine della compagnia Sensity, che Repubblica ha potuto visionare in anteprima.
La nuova frontiera del revenge porn
Vendette sessuali e stupri virtuali non nuovi nell’app fondata da Pavel Durov, più volte accusata di non fare abbastanza contro gli abusi. Ma che adesso sfruttano una tecnologia prima appannaggio di pochi e ora diventata alla portata di chiunque. In gergo vengono definiti deepfake. In pratica si tratta di foto, video e audio taroccati sfruttando l’intelligenza artificiale. “Usare gli algoritmi per creare delle immagini false con l’obiettivo di prendere di mira ex partner o conoscenti non è mai stato così semplice”, commenta Giorgio Patrini, uno degli autori dell’analisi. Ed è proprio la facilità di utilizzo la principale novità del bot. Un’evoluzione che dimostra come i deepfake stiano evolvendo a ritmi vertiginosi.
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