ร questo quanto emerge dalla ricerca di Telefono Azzurro & Doxa Kids 2020. Anoressia, autolesionismo, sexting: i timori piรน diffusi tra i genitori. Cresce il bisogno per loro di โformazione digitaleโ: il 30% degli adulti si dichiara impreparato.
Cyberbullismo, sexting, violazione della privacy. Secondo i dati del centro di ascolto diย Telefono Azzurroย continuano a essere questi i rischi maggiori nella rete per bambini e adolescenti. In particolare nel 2019 la richiesta di aiuto da parte diย minori coinvolti nelle situazioni di difficoltร รจ arrivata nel 64% dei casi dal genere femminile.
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Per un genitore essere al passo con le diverse piattaforme di social media utilizzate dai bambini, in etร sempre piรน precoce, puรฒ essere difficile, tanto che ilย 30% di loro si dichiara impreparato.
Oggi martedรฌ 11 febbraio, presso la sede istituzionale della Presidenza del Consiglio, in occasione del Safer Internet Day, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea,ย ย Telefono Azzurroย ha promosso dei momenti di riflessione con i colossi mondiali della rete, daย Microsoft a Facebook da Tim a Google,ย con lโobiettivo di aumentare il loro impegno per la sicurezza dei minori nellโutilizzo della rete e diffondere maggiore consapevolezza tra gli adulti degli strumenti che possono essere adottati per evitare i pericoli oggi tanto diffusi. Messaggi positivi sono stati lanciati anche da alcuni tra i piรน noti influencer della rete, comeย Matt & Bise, Nick Radogna, Leonardo D, โCescaโ Tamburini e Barbara DโAlessandro,ย coinvolti da Telefono Azzurro in un incontro con bambini e adolescenti pressoย Binario F.
ยซร necessario affrontare il tema del rapporto dei bambini e degli adolescenti con il digitale con competenze sempre piรน specifiche e validate tramite un approccio interdisciplinareยป ha commentato ilย Professor Ernesto Caffo,ย presidente di Telefonoย Azzurro ยซtrasferendo tali competenze anche nella formazione ai professionisti e di tutta la Societร civile, nonchรฉ coinvolgendo direttamente i bambini e gli adolescenti, promuovendo la loro partecipazione attivaยป.
ยซLa nostra esperienza ci mostra proprio la difficoltร di comprendere i codici del mondo digitale da parte degli adulti, cheย sanno usare le tecnologie ma non sanno capire che i linguaggi hanno un senso diverso per i ragazziยป, ha continuatoย Ernesto Caffo.ย ยซTalvolta i genitori si sentono fragili e impreparati nel rapporto con i figli e si allontanano dal ruolo educativo che dovrebbero avere. L’obiettivo non รจ emularli su Tik Tok o essere loro amici sui social, ma guidarli e accompagnarli nella conoscenza di un mondo di linguaggi e di simboli diversi. La grande sfida รจ non perdere il rapporto tra generazioniยป.
Il gap di conoscenze e informazioni corrette in particolare da parte dei genitori รจ confermato anche dalla ricerca diย Telefono Azzurro & Doxa Kids 2020,ย da cui emerge il bisogno di una seria โformazione digitaleโ degli adulti che vivono tra preoccupazione e scarsa consapevolezza:ย il 30% dei genitori dichiara infatti di non avere adeguate competenze su tematiche dellโonline, in particolare su cyberbullismo, incitazione al suicidio e lโautolesionismo, lโhate speech e sextortion.
I genitori temono in particolar modo che i propri figli incontrino contenuti che esaltinoย lโanoressia, lโautolesionismo, il suicidio (21%), oppure che siano esposti a contenuti pornografici (18%), o immagini drammatiche o violente.ย Nonostante queste paure, alย 45%ย dei genitori รจ capitato almeno una volta di permettere lโutilizzo al figlio/a di unโapplicazione senza verificarne il limite di etร per lโutilizzo; nelย 48%ย dei casi ritengono che i ragazzi siano in grado di utilizzare in maniera consapevole i social dai 16 anni.
Allo stesso modo, anche gli insegnanti esprimono un bisogno di formazione sia sul piano delle tematiche, sia nella conoscenza delle procedure di gestione di situazioni di disagio.ย Il 46% degli insegnanti pensa, infatti, diย non aver ricevuto unโadeguata formazione sui possibili percorsi di segnalazione di casi di violenza, pericolo e/o pregiudizio.
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LA RICERCA DI TELEFONO AZZURRO & DOXA KIDS 2020
SOS Il Telefono Azzurro, da oltre 32 anni in prima linea a sostegno di bambini e adolescenti in difficoltร , รจ attualmente una realtร di riferimento digital, che interagisce con bambini e ragazzi sui social e affronta con loro le tante e nuove situazioni critiche che vengono dal mondo della rete.
In virtรน della di questa esperienza, SOS Il Telefono Azzurro ha voluto fotografare, in collaborazione conย Doxa Kids, la percezione diย genitori e insegnanti nel rapporto minori/utilizzo del web e dei social, ricavandone una forte richiesta di ricevere informazioni e formazione sul tema, sempre in evoluzione, della tecnologia e dei giovani.
La ricerca di Telefono Azzurro si รจ focalizzata sulla centralitร degli adulti come figure di riferimento per i bambini e gli adolescenti e ha indagato il loro punto di vista.
Anoressia, autolesionismo, suicidio: i contenuti online che suscitano piรน preoccupazione
La ricerca di Telefono Azzurro e Doxa Kids evidenzia come tra le paure dei genitori rispetto al digitale, ci sia quella che i propri figli incontrino contenuti che esaltinoย lโanoressia, lโautolesionismo, il suicidio (21%), oppure che siano esposti a contenuti pornografici (18%), o immagini drammatiche o violente.
Anche tra gli insegnanti emerge un quadro simile: 1 insegnante su 5 teme che gli studenti possano incontrare contenuti che inneggiano a pratiche anticonservative e la stessa proporzione teme che i ragazzi possano visionare contenuti pornografici.
Quando ai genitori capita di vedere insieme ai figli immagini drammatiche sui media, nel 71% dei casi cercano di iniziare un dialogo sul tema, quasi 1 su 4 pensa che i bambini e i ragazzi siano abituati a questo genere di contenuti (23%), o ancora, nel 9% dei casi, non si preoccupano poichรฉ non credono che possano avere un effetto negativo.
La pornografia online
Rispetto alla fruizione di contenuti pornografici, il 58% dei genitori crede che i coetanei dei propri figli fruiscano moderatamente di tali contenuti, mentre quasi 1 su 10 ritiene che lโutilizzo di tale materiale da parte dei piรน giovani sia molto diffuso.
Sicuramente, il materiale pornografico presente in Rete รจ considerato come potenzialmente dannoso. Infatti,ย il 41% dei genitori e il 43% degli insegnanti ritiene che bloccare i siti pornografici e/o violenti contribuirebbe a rendere piรน sicura la vitaย onlineย dei ragazzi.
Dalle interviste al campione degli insegnanti, emerge come solo il 6% non pensa che il tema dellโuso della pornografia sia un compito della scuola. Dโaltra parte, il 67% ritiene che la scuola abbia un ruolo centrale nellโaffrontare tali argomenti e il 28% vorrebbe iniziare un dialogo con i propri studenti, ma non sa come affrontare un tema cosรฌ delicato.
Lโetร di accesso ai social
Oggetto di grandi discussioni e dibattiti a livello mondiale, lโetร di accesso ai socialย non coincide necessariamente con la consapevolezza di utilizzo di questi ultimi.ย Nel 48% dei casi, i genitori intervistati ritengono che i ragazzi siano in grado di utilizzare in maniera consapevole i social dai 16 anni, la soglia dei 13 anni รจ riconosciuta dal 26% dei genitori, mentre un importante 16% dichiara che la consapevolezza sia acquisibile una volta raggiunta la maggiore etร .
Nonostante esprimano diffidenza rispetto alla consapevolezza dei ragazzi nellโonline, al 45% dei genitori รจ capitato almeno una volta di permettere lโutilizzo al figlio/a di unโapplicazione senza verificarne il limite di etร per lโutilizzo.
Il ruolo della scuola
I genitori richiedono, come dโaltronde i loro figli,ย una scuola piรน digitale. Tra le aspettative, cโรจ quella che a scuola si insegni a proteggersi dai rischi dellโonline (39%),ย e che gli insegnanti siano piรน aggiornati sulle tecnologie (22%), ma anche che la tecnologia sia presentata e utilizzata, allโinterno della classe, come un potente supporto allโapprendimento, alla ricerca, allo sviluppo di competenze. Allo stesso modo, il 43% degli insegnanti concorda con questa visione e, nella scuola del futuro, vede una maggiore attenzione alle innovazioni tecnologiche.
Quanto se ne parla a casa e quanto spazio si riesce a dedicare, tra le mura domestiche, ai discorsi sul disagio dei ragazzi?
Al 42% dei genitori รจ capitato di parlare ai propri figli di bullismo, al 38% di cyberbullismo, al 22% di fake news. Si parla meno di tematiche relative allโarea della sessualitร , come per esempio lโorientamento sessuale (15%), il sexting (14%), rapporti intimi e contraccezione (13%), sextortion (6%).
Quanto queste discussioni varcano il portone delle scuole? Il 51% degli insegnanti riferisce di aver parlato di bullismo in classe, il 35% di cyberbullismo, solamente il 13% di problemi relativi alla sessualitร e un esiguo 5% ha discusso con i propri studenti di sexting.
Tuttavia, il 54% dei genitori riferisce di non aver mai parlato di alcuni temi con i propri figli. Tra le motivazioni sottostanti indicano di non sapere come iniziare il discorso su argomenti cosรฌ delicati (16%), oppure ammettono di non conoscere bene le tematiche (6%).
Il bisogno di competenze
Tornando sulle conoscenze dei genitori in tema di digitale e sul focus della formazione,ย il 30% dei genitori intervistati dichiara di non avere adeguate competenze sulle tematiche dellโonline. Tra i temi sui quali sentono di avere piรน bisogno di informazione/formazione, troviamo: il cyberbullismo (24%), il bullismo (24%), il suicidio e lโautolesionismo (19%), lโhate speech (19%), il sextortion (19%) e il sexting (6%), la privacy nellโonlineย (17%).
Approfondendo le risposte date dai genitori, emerge come gli argomenti sui quali hanno giร avviato un dialogo a casa siano proprio quelli sui quali sentono piรน bisogno di ricevere informazioni, probabilmente per necessitร di rispondere in modo adeguato alle richieste, ai bisogni e alle esigenze dei propri figli.
Allo stesso modo, anche gli insegnanti esprimono un bisogno di formazione sia sul piano delle tematiche, sia nella conoscenza delle procedure di gestione di situazioni di disagio.ย Il 46% degli insegnanti pensa, infatti, diย non aver ricevuto unโadeguata formazione sui possibili percorsi di segnalazione di casi di violenza, pericolo e/o pregiudizio.
Il 42% non pensa di aver ricevuto un’adeguata formazione sui rischi e sulle opportunitร del digitale. A tal proposito, 1 docente su 2 sente il bisogno di fruire di risorse formative sulla salute mentale di bambini e adolescenti, un consistente 40% esprime la necessitร di ricevere formazione in ambito di tecnologie digitali e sicurezza online, il 36% sul bullismo e il 18% sugli abusi e i maltrattamenti a danno di bambini e adolescenti.
I docenti considerano utili diverse opzioni formative e di aggiornamento: corsi in presenza (54%), pacchetti formativi online (37%), siti internet con consigli e risorse (31%), incontri con i genitori (26%). Oltre ciรฒ, un insegnante su 5 pensa che una linea telefonica dedicata a questo tipo di problematiche potrebbe essere utile al mondo dei docenti, al fine di chiarire dubbi e chiedere supporto competente.
I DATI DEL CENTRO DI ASCOLTO E CONSULENZA 1.96.96
Telefono Azzurro, tramite la linea telefonica gratuita 1.96.96, la chat, lโe-mail e i canali del Web, durante lโanno 2019, ha offerto ascolto e consulenza a diverse richieste di aiuto da parte di bambini, adolescenti e adulti relative anche a problematiche inerenti lโutilizzo di Internet.
Nel periodo compreso tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2019, laย helplineย di Telefono Azzurro ha gestito 157 casi riguardanti problematiche relative allโonline. Ciรฒ significa che gli operatori del Centro di Ascolto e Consulenza 1.96.96 hanno gestito circa 15 casi al mese di questo tipo e circaย 1 caso ogni due giorni.
Per favorire la lettura dei dati si precisa che ogni singolo caso gestito, richiesta di aiuto e segnalazione, puรฒ contenere molteplici motivazioni. Ad esempio, un minore vittima di cyberbullismo (motivazione primaria del contatto), puรฒ altresรฌ riferire di essere stato coinvolto in situazioni di sexting (motivazione secondaria). Pertanto, al fine di delineare un quadro dettagliato dei casi inerenti lโarea delle problematiche sottese ad Internet, nellโanalisi dei dati sono prese in considerazione sia la motivazione primaria del contatto, che quelle secondarie.
La segnalazione di questo tipo di problematiche nel 68% dei casi avviene tramite telefono, ma anche la chat risulta essere un canale particolarmente utilizzato (26%).
Rispetto alle motivazioni delle richieste di aiuto relative allโonline, il cyberbullismo risulta essere la problematica piรน frequenteย (21,2%), seguito dal sexting (10,1%) e dalla violazione della privacy (6,5%). Successivamente, si trovano le richieste di aiuto per il fenomeno dellโadescamento di adulto su minore (5,7%) e per la dipendenza da Internet (3,4%).
I minori coinvolti nelle situazioni di difficoltร sono nel 64% dei casi di genere femminile, mentre nel 36% dei casi di genere maschile. Inoltre, la maggior parte dei minori che contattano la linea di ascolto per ricevere aiuto e supporto per questioni relative allโutilizzo di Internet o accadute nellโonline, รจ preadolescente o adolescente. Infatti, nel 45% dei casi gestiti si tratta di ragazzi nella fascia di etร 15-17 anni, mentre il 47% dei casi riguarda ragazzi nella fascia di etร 11-14 anni. I bambini sotto i 10 anni equivalgono al 7% dei casi gestiti.
Il responsabile della situazione di disagio, qualora il caso riguardi situazioni che prevedano la presenza di una o piรน persone coinvolte, รจ in quasi 1 caso su 2 un amico, nellโ11% dei casi una persona adulta estranea al minore, nel 9% dei casi un estraneo minorenne e nellโ8% dei casi un conoscente del bambino/ragazzo.
Per quanto riguarda la provenienza di tali segnalazioni, la Regione dalla quale proviene la maggior parte di questi casi risulta essere il Veneto (20,8%), seguita dalla Lombardia (16,1%), dal Lazio (15,5%), dallโEmilia Romagna (8,9%) e dal Piemonte (5,7%).
In quasi un caso su 10, รจ stato ritenuto opportuno il coinvolgimento di agenzie e Servizi sul territorio, al fine di garantire un coordinamento multi-disciplinare e una maggiore efficacia nella gestione della problematica e lโeventuale presa in carico. Tali attivazioni hanno riguardato le Forze di Polizia (41,7%), i Servizi Sociali (25%), le Procure e i Tribunali (20,8%) e il Servizio Sanitario Nazionale (12,5%).
I DATI DEL SERVIZIO 114 EMERGENZA INFANZIA
Ilย 114 Emergenza Infanziaย รจ un servizio di emergenza rivolto a tutti coloro vogliano segnalare una situazione di pericolo e di emergenza in cui sono coinvolti bambini e adolescenti, promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia – Presidenza del Consiglio dei Ministri e gestito da SOS Il Telefono Azzurro Onlus, dal 2003, anno della sua istituzione. Il Servizio offre un collegamento in rete con le Istituzioni e le strutture territoriali competenti in ambito sociale, giudiziario e di pubblica sicurezza, seguendo un modello multi-agency. Lโobiettivo รจ costruire una vera e propria rete di protezione intorno alla vittima.
Nel 2019, Telefono Azzurro, tramite il Servizio 114 Emergenza Infanzia, ha gestito 76 casi relativi a problemi connessi al mondo digitale o accaduti nellโonline, equivalenti al 4% del totale dei casi gestiti dal servizio.ย Il 16,2% delle segnalazioni riguarda situazioni di adescamento di adulto su minore, il 13,1% pedo-pornografia online, piรน di 1 caso su 10 (11,1%) problematiche relative al sexting e il 9,1% cyberbullismo.
Analizzando il genere dei minori coinvolti nelle situazioni segnalate, non si riscontrano differenze nella prevalenza dei maschi (49%) e femmine (51%).
Per quanto riguarda lโetร , la maggior parte dei minori coinvolti fa parte della fascia 11-14 anni (63%), il 28% appartiene alla fascia 15-17 e il 9% รจ minore dei 10 anni di etร .
Il responsabile di tali situazioni di emergenza รจ, nel 44% dei casi, un adulto estraneo al bambino, nel 28% un amico del minore e nellโ8% un conoscente.
La Regione da cui provengono piรน segnalazioni รจ la Lombardia (22%), seguita dalla Toscana (16%), dal Lazio e dal Piemonte (entrambi 11%) e dalla Sardegna (9%).
Le attivazioni dei Servizi e delle Agenzie sul territorio hanno riguardato le Forze di Polizia (89%), i Servizi Sociali (4%), le Procure e i Tribunali (4%) e il Servizio Sanitario Nazionale (4%).
Come parlare di tecnologia ai bambini ? Come evitare forme di dipendenza ? Scoprilo in questa intervista dove riveliamo i risultati di 4 anni di valutazioni su un campione significativo di genitori italiani [ click qui ]