Oltreย al danno la beffa. Ilย furto delle carteย utilizzate perย prelevare somme di denaro,ย e ilย no delle banche al rimborso dei soldi sottratti dal conto corrente. Due donne,ย assistite daย Federconsumatori Milano,ย hannoย vinto la sfida contro gli istituti di credito.ย Si sono rivolte allโArbitro Bancario Finanziario (Abf) di Milano – organismo che si occupa di risolvere le controversie tra clienti e banche evitando lunghe e costose cause in Tribunale – e hanno ottenuto dueย pronunciamenti favorevoli: gli istituti di credito dovrannoย rimborsarle del denaro portato via dai ladri.ย Rimborso che era statoย negato dalle banche,ย che accusavano le clienti di ยซnegligente custodia delle credenzialiยป.
In sostanza avrebberoย lasciato il codice segreto nel portafogli,ย scritto su un foglietto, assieme alla tessera, consentendo ai malviventi diย prelevare indisturbati,senza neanche fare lo sforzo di dover โdecifrareโ il pin. Circostanza negata perรฒ dalle due donne,ย che hanno presentato ricorso. ยซI casi di controversie con le banche sul rimborso del denaro dopo che una carta รจ stata rubata o clonata sono sempre piรน frequenti – spiega il presidente di Federconsumatori Milano, Carmelo Benenti -. Gli istituti di credito tendono a non pagare appigliandosi a cavilli, noi consigliamo di bloccare subito la carta e presentare la denuncia dichiarando che il codice pin non si trovava assieme alla tesseraยป. Casi che aumentano di pari passo con lโincremento di reati informatici, furti di codici segreti, tentativi di clonazione che non risparmiano neanche il nuovo sistema contactless. Nel primo caso finito davanti al collegio di Milano dellโAbf, la signora ha subito il furto del portafogli, sfilato dalla borsetta mentre stava facendo la spesa. Prima che la carta venisse bloccata, i malviventi sono riusciti a prelevare 600 euro.
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Ha chiestoย ilย rimborso della somma,ย come prevede la normativa, maย la banca si รจ rifiutataย sostenendo che ยซle evidenze informatiche prodotte e la vicinanza temporaleยป tra il prelievo e il furto ยซrendono evidente che il codice segreto doveva essere custodito nel portafogli assieme alla tesseraยป. Colpa della scarsa cautela della proprietaria, quindi, se i ladri sono riusciti a effettuare il prelievo. Ma il collegio presieduto da Flavio Lapertosa ha dato torto alla banca, sostenendo che ยซnon ha dimostrato il dolo o la colpa grave del cliente nellโinosservanza delle cautele imposte dalla legge o dal contrattoยป. E lโistituto dovrร rimborsare la somma, al netto della franchigia. Anche nel secondo casoย la cliente รจ stata vittima di borseggiatori,ย che poi sono riusciti aย sottrarre dal conto 2.774 euroย attraverso quattro operazioni con carta di credito e tre con bancomat. ยซLa circostanza dellโavvenutoย superamento del plafond giornalieroย di 500 euro – si legge nel provvedimento dellโAbf – fa presumere il rischio frodeยป, sul quale la banca ยซaveva un obbligo di vigilanza e di attivazione, nel senso di bloccare la cartaยป. E, anche in questo caso,ย lโistituto di credito dovrร pagare.
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