«Mia figlia fa benissimo a mostrare il suo corpo online, è bella, che dovrebbe fare?». Questa è la risposta di un padre di fronte a una segnalazione, preoccupata, dell’uso da parte della ragazzina di terza media della propria immagine su Instagram. L’esempio è recentissimo – riguarda l’ultimo anno passato fra reclusione, didattica a distanza e Covid – e da solo fa emergere alcuni aspetti controversi che si sono acuiti in questo lasso di tempo per certi versi straordinario e surreale: in primo luogo il fatto che i ragazzi trasportino sempre di più la loro vita all’interno dei social, e questo pone già una questione di “dipendenza”, in secondo luogo che lo facciano senza porre filtri alla propria intimità, e infine che in alcuni casi i genitori non si rendano conto di quali siano le conseguenze a breve e lungo termine di questo tipo di atteggiamento. Si va dal rischio di adescamento nell’immediato alla creazione di una reputazione digitale negativa, fino al concepire in modo del tutto errato loro stessi, il rapporto con il proprio corpo e con la sessualità, e a fraintendere lo strumento social. Esistono rimedi? Uno, l’educazione al digitale, a tutto tondo.
Porno a elementari e medie
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Ma l’accesso a contenuti “proibiti” si verifica in età sempre più precoce: «Sono stato chiamato a fare interventi, lezioni, in scuole elementari – racconta ancora Ceccone – e mi sono trovato a fare i conti con bambini che pongono domande che fino a 5-6 anni fa non venivano mai fatte, e si tratta di dubbi collegati a pratiche sessuali che, per come sono articolate, sono evidentemente riferite a immagini viste su un cellulare. A volte su quello di un fratello maggiore, altre su quello di un amico… Più si cresce con l’età e maggiore è il contatto con contenuti pornografici, non sono pochi i casi che ho riscontrato nelle scuole medie, soprattutto in seconda e terza». La fruizione del contenuto pornografico è allarmante, ma il vero problema risiede nella «costruzione di un’idea di sessualità che i ragazzini apprendono dai siti porno», assolutamente distorta.
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