Non passa giorno che il crimine informatico non ne inventi una. E proprio in questo periodo che รจ segnalato lโincremento di un nuovo tipo di frode informatica che รจ stata denominata โVishingโ perchรจ cambia poco dal phishing o dallo smishing se non nel metodo utilizzato per carpire nostri dati personali o quelli del conto corrente o della carta di credito. Questa volta รจ tramite una chiamata ricevuta sul telefono che si realizza la frode ma, come andiamo ripetendo da tempo noi dello โSportello dei Dirittiโ รจ sempre e solo uno il motivo per cui veniamo presi โin castagnaโ: la nostra disattenzione. A lanciare nuovamente lโallarme รจ la Polizia Postale, tramite Riccardo Croce commissario capo della polizia postale, che con lโennesimo ma efficace post sulla pagina Facebook โCommissariato di PS On Line โ Italiaโ che rimanda ad un articolo sul sito istituzionale Commissariato di Ps dove si fa il punto su questa nuova modalitร criminale.
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โLa Polizia Postale e delle Comunicazioni informa che, nellโultimo periodo, sono in aumento le denunce da parte di cittadini in relazione ad addebiti non autorizzati sulle proprie carte di credito, in conseguenza di raggiri via telefono noti alla polizia postale con il termine di โVishingโ (dallโinglese voice-phishing o phishing vocale).
La vittima di tali frodi viene contattata telefonicamente da finti operatori bancari o di societร emittenti carte di credito, i quali riferendo di presunte โanomalieโ nella gestione della carta di credito o del conto corrente, avvisano la persona che, nel suo stesso interesse, รจ necessario attivare fantomatiche โprocedure di sicurezzaโ.
I truffatori richiedono quindi alla vittima di leggere a voce alta il โcodice di confermaโ che, proprio in quel momento, appare via messaggio sul display del telefono.
Tale codice, tuttavia, altro non รจ che il codice autorizzativo di una transazione che in quel momento i truffatori stanno tentando di effettuare via web ai danni dellโignara vittima.
I cyber-criminali infatti, entrati precedentemente in possesso dei dati della carta di credito (numero di carta, data di scadenza e CVV), necessitano di conoscere tale codice di sicurezza per completare una transazione in corso, e sottrarre cosรฌ il denaro della vittima.
Questa, credendo in buona fede di aver agito correttamente per mettere in sicurezza il proprio conto o la propria carta di pagamento, si accorge solo successivamente (spesso, al momento della ricezione dellโestratto-conto) che vi sono in realtร movimentazioni in uscita non autorizzate, pari anche a diverse migliaia di euro, per lโacquisto di beni e servizi mai richiesti su piattaforme online.
Si sottolinea ancora una volta lโimportanza di non rivelare mai a nessuno, via telefono come via social o via email, i nostri dati piรน sensibili, le nostre password dispositive, i PIN o i nostri codici di accesso comunque denominati.
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ร opportuno diffidare sempre di fronte a soggetti che richiedono tali dati, presentandosi come operatori di istituzioni pubbliche, importanti aziende o istituti bancari. Utile invece procedere a semplici ed attente verifiche, contattando lโente coinvolto che potrร confermare i nostri sospetti.
Al piรน presto, in caso di bisogno, รจ bene rivolgersi alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, a disposizione dei cittadini per ricevere denunce e per fornire ogni supporto e chiarimento, attraverso i propri uffici ed i propri canali virtuali (www.commissariatodips.it).โ
Cambia il metodo ma non lo scopo, rileva Giovanni DโAgata, presidente dello โSportello dei Dirittiโ. Il modo migliore per difendersi, รจ quello di seguire le indicazioni della Polizia Postale. Nel dubbio, bisogna consultare direttamente i siti degli istituti bancari presso cui siamo clienti digitando lโesatta indicazione nel browser o di accedere direttamente dalle app ufficiali. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.
Fonte : https://www.approdocalabria.it/giornale/nuova-frode-informatica-si-chiama-vishing/