ESEMPI DI OFFESE SUL WEB e FRASI DIFFAMATORIE SANZIONABILI. Scopri quando le offese sui social sono o non sono perseguibili
Molti clienti si rivolgono al nostro studio per perseguire come diffamatorie offese ricevute sui social che in realtร non hanno questa connotazione da un punto di vista legale, pur essendo intese da chi le riceve, come un vero insulto. Desideriamo quindi fare chiarezza su questo argomento distinguendo tra quello che puรฒ essere “percepito” come un’offesa e quanto invece prevede la legge come reato, portando degli esempi pratici.
Prima di continuare dobbiamo rispondere ad un quesito fondamentale : le parolacce sono perseguibili ? Non sempre. Dare del “rompicoglioni” ad una persona non รจ stato sanzionato dai tribunali. Tuttavia per valutare lโoffensivitร di una parola i giudici non si limitano a esaminare la parola in quanto tale, ma danno un peso anche al contesto in cui viene detta, per quale motivo, in quale ambiente, davanti a quali e quante persone e con quale intenzione. L’eventuale violazione del diritto allโonore viene valutato sia considerando le singole parole e sia nello scritto dโinsieme;ย ย lโindividuazione dellโeffettivo destinatario dellโoffesa รจ condizione essenziale perchรฉ vi sia una rilevanza penale; perchรฉ possa configurarsi la fattispecie, รจ sufficiente che il destinatario sia determinato o determinabile anche se non viene direttamente esplicitato il nome
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Quindi per serietร occorre richiedere delle valutazioni “ad hoc” ad una figura competente, prima di pensare ad una denuncia. In questo paragrafo vogliamo comunque fornire ai nostri lettori indicazioni di massima su quanto รจ o non รจ perseguibile secondo la legge italiana.
E’ considerato perseguibile legalmente :
- la coscienza e volonta’ di utilizzare espressioni oggettivamente idonee a recare offesa al decoro, onore e reputazione del soggetto passivo, tali da sminuire una persona nella sua integritร o in un suo comportamento, pregiudicandone l’immagine pubblica ( รจ reato scrivere “sei un ladro”, “sei un corrotto”, “sei un venduto”, “sei un parassita”, “sei un leccaculo”, “sei un raccomandato”, “sei un uomo di merda”, “sei un infame” … )
- la maledizione : “va a morรฌ ammazzato”, “che ti vengano le emorroidi”, “che tu possa sputare sangue”, “che tu possa essere stuprata”, “che tu possa morire” …
- ogni tipo di minaccia, intimidazione o avvertimento che sia plausibile, probabile, verosimile o comunque generare il timore che possa essere attuata : “fammi questo e ti uccido”, “… so dove abiti …”, “ti vengo a prendere”, “ti faccio il culo”, “ti trovo stai tranquillo”, “meriti una pallottola”, “ti dovrebbero ammazzare”, “ricordati che le pallottole vagano per aria”, “ti ricorderai di me” … (per configurarsi il reato di minaccia lโintimidazione mediante la progettazione di un pericolo รจ essenziale anche se non รจ necessario che la minaccia si verifichi concretamente. Il solo intimorire con una minaccia fa configurare il reato).
- utilizzare parolacce volgari : “sei una troia”, “sei un cazzone”, “sei una puttana”, “sei una testa di cazzo”, “sei una stronza” nei confronti della suocera (Cass. sent. n. 35874/2009) …
- dare del razzista ad una persona
- dare del mafioso da una persona
- dare del “povero ebete” (sentenza della Cassazione n. 9790/2021)
- dare del pregiudicato ad una persona. Lโutilizzo del termine โpregiudicatoโ puรฒ costituire diffamazione anche se rivolto a un soggetto giร condannato con sentenza definitiva.
- dare della ยซputtanaยป ad una donna. E’ reato anche se l’offesa รจ rivolta a una prostituta. Lo ha sancito la Corte di Cassazione respingendo il ricorso di un uomo condannato a un anno di reclusione dalla Corte d’appello di Genova per aver maltrattato e ingiuriato la moglie.
- dare del ladro ad una persona. Eโ bene sapere che – anche se Tizio ha rubato ed รจ stato condannato per tale reato – si puรฒ essere egualmente condannati per diffamazione scrivendo: โTizio รจ un ladroโ. Occorre scrivere: โTizio รจ stato condannato per… ecc. ecc.โ
La querela per diffamazione puรฒ scattare anche se si scrive โTizio non conosce la Costituzioneโ e poi si scopre che… Tizio รจ un avvocato o un magistrato; - offendere il credo religioso o l’orientamento sessuale di una persona (omettiamo l’orientamento politico essendo un campo molto piรน complicato per il quale non รจ possibile spiegare in una frase la differenza tra il diritto di critica ed il confine che si supera con un’offesa personale)
- dare informazioni false o fare subdole allusioni su una persona
- fornire informazioni denigratorie (se pur vere) che non rientrino nel pubblico interesse e non siano riportate con obiettivitร e correttezza di forma.
- Ai fini della sussistenza dellโelemento soggettivo del delitto di diffamazione, non si richiede che sussista lโanimus iniurandi vel diffamandi; essendo sufficiente il dolo generico, che puรฒ anche assumere la forma del dolo eventuale, in quanto รจ sufficiente che lโagente, consapevolmente, faccia uso di parole ed espressioni socialmente interpretabili come offensive, ossia adoperate in base al significato che esse vengono oggettivamente ad assumere, senza โ un diretto riferimento alle intenzioni dellโagente (Sez, 5, n. 4364 del 12/12/2012; Sez. 5, n. 8419 del 16/10/2013).
Non รจ considerato perseguibile legalmente :
- esprimere una critica, a condizione che argomentiamo la nostra critica (cioรจ spieghiamo i motivi per cui critichiamo), e che ci limitiamo a disapprovare : nel caso di una persona la critica deve essere orientata ad un singolo comportamento e non la persona nella sua interezza, mentre nel caso di fatti descrivendo un episodio dal proprio punto di vista personale e non una considerazione “sopra le righe” come se fossimo i portavoce di tutti. Ecco un esempio : รจ lecito scrivere “in questo ristorante ho mangiato malissimo” ( si tratta di una opinione personale ) ma puรฒ essere considerato diffamatorio dire : “in questo ristorante tutti mangiano malissimo”.
- utilizzare parolacce per esprimere disappunto su questioni personali nelle quali siamo coinvolti in prima persona, ad esempio, non sono state ritenute frasi offensive “sei proprio uno stronzo per non essere venuto alla festaโ oppure “hai fatto una cazzata amico mio” ….
- commentare un post con parolacce di uso comune ( che non siano rivolte tuttavia al proprio superiore / capo / referente / collega di lavoro ) : “vaffanculo”, “sciocco”, “ignorante”, “rompipalle”, “cretino”, “mi hai rotto i coglioni”, “sei fuori di testa”, “rompicoglioni”. Anche qui vi รจ una enorme differenza tra commentare un post giร presente e farne uno nuovo con una parolaccia tra quelle sopra menzionate associata al nome di una persona, in questo caso ovviamente perseguibile.
- quando gli insulti sono reciproci. Anche questo aspetto รจ molto importante. Molto spesso si rivolgono al nostro studio persone che si sentono diffamate ed offese e poi scopriamo che hanno restituito subito la stessa moneta … anche se l’offesa รจ stata recata per prima dall’altra persona rispondere per le rime annulla qualsiasi possibile azione legale. Quindi state attenti. Meglio non rispondere e prendere provvedimenti legali.
- criticare un politico per fatti realmente accaduti nei quali รจ comprovabile una sua responsabilitร , utilizzando frasi come “il suo lavoro รจ stato qualcosa di vergognoso” ma non รจ lecito andare sul personale dicendo “sei vergognoso” (il concetto รจ che la persona รจ intoccabile mentre l’uomo politico รจ criticabile)
- la Suprema Corte (Sez. 5, n. 31669 del 14/04/2015) ha ritenuto che lโutilizzo del termine โincompetenteโ nei confronti di un architetto con riferimento al suo operato tecnico non esorbiti di per sรจ dai limiti della critica consentiti, dovendo il giudice di merito accertare se sia possibile rilevare nei suoi confronti una carenza di capacitร professionale di grave natura, alla quale sola va commisurata la portata dellโindispensabilitร funzionale della critica cosรฌ come formulata), e non puรฒ ritenersi superato per il solo fatto dellโutilizzo di termini che, pur avendo accezioni indubitabilmente offensive, hanno perรฒ anche significati di mero giudizio critico negativo di cui deve tenersi conto anche alla luce del complessivo contesto in cui il termine viene utilizzato; analogamente si รจ detto (Sez. 5, n. 36077 del 09/07/2007) che โSussiste lโesimente del diritto di critica, qualora โ con una missiva indirizzata al Sindaco e alla Giunta locali โ si accusino alcuni vigili urbani di โscarsa professionalitร โ e di โsuperficialitร mista a incoscienza e presuntuositร โ in relazione al rilevamento degli incidenti stradali, considerato che tali espressioni costituiscono giudizi di valore e che essi rispettano i canoni della pertinenza e della continenzaโ.
- il diritto di critica se sono soddisfatti i tre presupposti applicativi : la veritร dei fatti esposti, lโutilitร sociale della comunicazione, e lla continenza, ovvero la forma โcivileโ dellโesposizione dei fatti e della loro vantazione.
- utilizzare “frasi augurali” che non riguardano l’interlocutore ma ipotetici altri attori. Il reato di diffamazione presuppone lโattribuzione di qualitร negative alla persona offesaย ( per essere diffamazione deve trattarsi di verba attributivi di qualitร negative alla persona offesa, ovvero di espressioni che gettano una luce negativa su questโultima e non su ipotetiche altre figure coinvolte – sentenza n. 17944/2020 )
Un’ultima nota : da quale etร una persona puรฒ essere denunciata per insulti (ingiuria diffamazione, oltraggio, vilipendio, ecc.)? Dai 14 anni in su. I minori di 14 anni, infatti, non sono perseguibili dalla legge.
diffamazione: quando si insulta una persona assente davanti almeno a 2 testimoni. Questo vale anche su Facebook, Twitter o i gruppi di Whatsapp. Si rischiano: multe fino a 2065 โฌ e reclusione fino a 3 anni
oltraggio: se si insulta un pubblico ufficiale (poliziotto, carabiniere, vigile, impiegato comunale, controllore, insegnante, giudice in udienzaโฆ). ย Si rischiano: multe fino a 6.000 โฌ e reclusione fino a 5 anni.
vilipendio: se si insulta il presidente della Repubblica (ma anche la bandiera, la Repubblica, la Nazione, le tombe). Pene: reclusione fino a 5 anni.