Ti scrive la banca, ma il messaggio è un falso e dietro c’è un virus
Il presidente dell’associazione Anteas Massimo Murtas lancia un nuovo allarme dopo quello delle telefonate dalla Tunisia
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Le chiamate dalla Tunisia e sulla posta o sulle chat i messaggi ingannevoli: lo smartphone è una porta aperta ai pericolosi e numerosi malintenzionati che popolano il web. “In questi giorni è la volta di un messaggio attribuito al Gruppo bancario Intesa San Paolo che è un pericoloso falso”, spiega Massimo Murtas, presidente provinciale Anteas, da settimane impegnato a mettere sull’avviso i malcapitati che rischiano di essere vittima di frode. “Si parla di un blocco alla carta e si invita a cliccare. Chi malauguratamente lo fa rischia di essere infettato da qualche virus informatico e di pagare serie conseguenza. Ho formulato una segnalazione all’Istituto bancario che, ovviamente, è del tutto estraneo e che ha messo sull’avviso i propri utenti anche recentemente attraverso avvisi stampa”.
“Ma il problema è che questa pratica è diffusissima”, prosegue il presidente Murtas. “Ci sono gli avvisi di altre banche. I finti messaggi degli utenti telefonici che ti invitano a scaricare la bolletta. Quelli che fanno riferimento alla spedizione di un pacco a te destinato. Tutte pericolose truffe”.
Chi malauguratamente clicca, si può trovare all’improvviso col proprio dispositivo bloccato. Magari subito dopo riceve anche un’email con una sorta di richiesta di riscatto, per avere una password di sbloccaggio, ma, ovviamente, previo pagamento su anonimi conti.
Ti scrive la banca, ma il messaggio è un falso e dietro c’è un virus