Torniamo a parlare di tecnologia e bambini in questo breve articolo che riguarda l’utilizzo di whatsapp da parte dei ragazzi. Per chi non avesse ancora letto il nostro articolo “Come parlare di tecnologia ai bambini ? Come evitare forme di dipendenza ? puรฒ approfondire con un [click qui ]”.
In una recente sentenza il Tribunale di Caltanisetta stabilisce che i minori, in quanto soggetti per i quali รจ ancora in corso il processo di formazione, vanno messi in guardia dai pericoli della rete. Lโeducazione deve impedire che i ragazzi provochino danni a sรฉ o a terzi, non solo tramite whatsapp ma attraverso tutti i mezzi di comunicazione digitale.
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Il genitore quindi รจ tenuto a controllare il cellulare del figlio e se non lo fa, ed il figlio commette atti illeciti, puรฒ essere ritenuto responsabile ( una responsabilitร tuttavia non penale ma civile, quindi risarcitoria ).
Altro articolo utile di cui consigliamo la lettura : DIVIETI SU WHATSAPP : I 15 REATI CHE DOVRESTI CONOSCERE โ CONSEGUENZE E SANZIONI PER CHI INFRANGE LA LEGGE ITALIANA ED EUROPEA ( click qui )
Ma leggiamo ora una parte della sentenza del Tribunale di Caltanissetta, sentenza 8 ottobre 2019:
Per quanto concerne lโuso anomalo da parte del minore di strumenti di comunicazione telematica si deve anzitutto dare atto che oggi รจ sempre piรน frequente l’utilizzo da parte dei minori di internet e in generale degli strumenti di comunicazione telematica, al fine di acquisire notizie e di esprimere le proprie opinioni; i pericoli per gli stessi minori derivanti dallโanomalo utilizzo dei suddetti mezzi pone la necessitร di una adeguata formazione di questi ultimi allโutilizzo della rete telematica;
senza dubbio lโimpiego di tali mezzi consente lโesercizio di un diritto di libertร , ossia del diritto di ricevere e comunicare informazioni e idee: in particolare il diritto allโinformazione e alla comunicazione, riconducibile alla libertร di espressione ai sensi del primo comma dellโart. 10 della Convenzione di Roma del 1950, costituisce un interesse fondamentale della persona umana; la libertร di espressione, al livello sovranazionale, รจ altresรฌ tutelata dallโart. 11 della Carta dei diritti fondamentali dellโUnione Europea del 7 dicembre del 2000; nella Costituzione la libertร di
comunicazione trova poi garanzia e riconoscimento nellโart. 21 che sancisce il diritto di ogni persona di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, con lo scritto e con ogni altro mezzo di diffusione;
il suddetto diritto trova tuttavia un limite nella tutela della dignitร della persona specie se minore di etร : i minori sono infatti soggetti deboli e, in quanto tali, necessitano di apposita tutela, non avendo ancora raggiunto unโadeguata maturitร ed essendo ancora in corso il processo relativo alla loro formazione; a questo proposito la Suprema Corte (cfr. Cass. civ., sez. III, 5 settembre 2006, n. 19069) ha affermato la necessitร di tutela del minore nellโambito del mondo della comunicazione, facendo riferimento in particolare allโart. 16 della Convenzione sui diritti del fanciullo approvata a New York il 20 novembre 1989, che sancisce il diritto di ogni minore a non subire interferenze arbitrarie o illegali con riferimento alla vita privata, alla sua corrispondenza o al suo domicilio; รจ altresรฌ riconosciuto il diritto del minore a non subire lesioni alla sua reputazione e al suo onore; lโart. 3 della medesima Convenzione prevede che in ogni procedimento davanti al giudice che coinvolga un minore, lโinteresse superiore di questโultimo deve essere senzโaltro considerato preminente. Tale preminenza ha quindi luogo anche nel giudizio di bilanciamento con eventuali e diversi valori costituzionali, quali il diritto allโinformazione e la libertร di espressione degli altri individui; inoltre, รจ bene anche ricordare che lโart. 17 della Convenzione
di New York sui diritti del fanciullo attribuisce agli Stati parti il dovere di riconoscere lโimportanza della funzione esercitata dai mass-media, in quanto mezzi idonei a garantire una sana crescita e una corretta formazione del minore stesso;
i pericoli ai quali il minore รจ esposto nell’uso della rete telematica rendono quindi necessaria una tutela degli stessi, indipendentemente poi dalle competenze digitali da loro maturate; รจ bene porre in evidenza che gli obblighi inerenti la responsabilitร genitoriale impongono non solo il dovere di impartire al minore una adeguata educazione allโutilizzo dei mezzi di comunicazione ma anche di compiere unโattivitร vigilanza sul minore per quanto concerne il suddetto utilizzo; lโeducazione si pone, infatti, in funzione strumentale rispetto alla tutela dei minori al fine di prevenire che questi ultimi siano vittime dell’abuso di internet da parte di terzi.
Lโeducazione deve essere, inoltre, finalizzata aย evitare che i minori cagionino danni a terzi o a sรฉ stessi mediante gli strumenti di comunicazione telematica; sotto tale profilo si deve osservare che lโanomalo utilizzo da parte del minore dei mezzi offerti dalla moderna tecnologia tale da lederne la dignitร cagionando un serio pericolo per il sano sviluppo psicofisico dello stesso, puรฒ essere sintomatico di una scarsa educazione e vigilanza da parte dei genitori;
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i genitori sono tenuti non solo ad impartire ai propri figli minori un’educazione consona alle proprie condizioni socio-economiche, ma anche ad adempiere a quell’attivitร di verifica e controllo sulla effettiva acquisizione di quei valori da parte del minore; riguardo allโuso della rete telematica lโadempimento del dovere di vigilanza dei genitori รจ, inoltre, strettamente connesso all’estrema pericolositร di quel sistema e di quella potenziale esondazione incontrollabile dei contenuti;
al riguardo la giurisprudenza di merito ha affermato che il dovere di vigilanza dei genitori deve sostanziarsi in una limitazione sia quantitativa che qualitativa di quell’accesso, al fine di evitare che quel potente mezzo fortemente relazionale e divulgativo possa essere utilizzato in modo non adeguato da parte dei minori (cfr. Trib. Teramo,16 gennaio 2012, ove si affronta la questione relativa alla responsabilitร civile dei genitori ai sensi dellโart. 2048 c.c. nellโipotesi di danno cagionato dal minore attraverso Facebook)
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