Negli ultimi 200 anni abbiamo assistito al susseguirsi diย un turbinio di invenzioni tecnologiche. Gli aeroplani ci hanno permesso di eliminare le distanze, la risonanza magnetica ci ha consentito di esplorare i meccanismi piรน nascosti del nostro cervello, Internet ha reso tutto piรน facile da reperire e ora siamo piรน connessi che mai.
I limiti della nostra vita fisica sono sempre meno definiti, tanto piรน ci avviciniamo alla realtร virtuale, e la nostra dipendenza dalle app e dai servizi diventa totale. Eppure, tra lo scandalo diย Cambridge Analyticaย e il famosoย Panama Papers, nella societร moderna si sta rapidamente diffondendo una mancanza di fiducia generale nella tecnologia che diventa un ulteriore punto di forza per i criminali informatici, permettendo loro di realizzare facili guadagni.
Le informazioni riservate di politici e diplomatici, un tempo del tutto al sicuro, oggi vengono estorte ed esposte pubblicamente online e piรน dettagli segreti rivelano, piรน gli hacker sono in grado di manipolare l’opinione pubblica.
Un trend pericoloso, che oggi gli Stati stessi tendono a cavalcare. Lo dimostra, ad esempio, il report diย Robert Muellerย che contiene “prove decisive” di come la Russia abbia interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016, attraverso una campagna coordinata di disinformazione e tramite l’hacking delle email del team elettorale di Hillary Clinton. Oltre a diffondere una generale sfiducia nella capacitร delle aziende private di proteggere i dati, questa interferenza calcolata tende a manipolare le opinioni dei singoli cittadini, distruggendo la fiducia nel sistema vero e proprio della democrazia.
Politica a parte, minare la fiducia oggi diventa una questione che ha a che fare sempre piรน con la vita privata di ogni singolo cittadino; di recente, Singapore รจ stata vittima di tre gravi data breach in ambito sanitario, l’ultima delle quali ha implicato l’accesso illegale a 800.000 dati personali appartenenti a donatori di sangue.ย La successione degli attacchi e la loro portata ha alimentato timori crescenti rispetto alla capacitร del Paese di proteggere le informazioni sensibili della sua popolazione.
Anche il sistema sanitario nazionale britannico ha subito un violento attacco hacker lo scorso anno ad opera delย ransomware Wannacry, a testimonianza della crescente fragilitร di servizi critici, sempre piรน digitalizzati. L’infrastruttura che sostiene i servizi, infatti, รจ stata anch’essa rivoluzionata dalla tecnologia moderna: in risposta alla crescente consapevolezza e confidenza dei consumatori, la tecnologia ha consentito al settore energetico e a quello delle utility di offrire servizi piรน affidabili, di migliore qualitร e maggiormente sostenibili. Eppure, nel 2015, un sofisticato attacco informatico alla rete elettrica dell’Ucraina ha causato un black-out in tutta Kiev, lasciando i cittadini al buio per oltre 6 ore. In definitiva, รจ proprio la trasformazione digitale che permea la nostra epoca ad averci traghettato in un’era in cui i rischi informatici per le infrastrutture possono tradursi in effetti tangibili sul mondo fisico.
In un contesto cosรฌ critico,ย la diffusione capillare della tecnologia in tutti gli aspetti della societร comporta un onere supplementare per gli Stati che devono cercare urgentemente di ricostruire la fiducia dei cittadini nella propria capacitร di proteggere i dati e offrire servizi affidabili. Se da una parte l’abitudine pericolosa e diffusa di prendere in considerazione la sicurezza solo a posteriori ha innegabilmente reso piรน complesse le sfide di sicurezza, la soluzione non puรฒ di certo essere il tornare indietro, all’era analogica.
Le sfide della cyber difesa si possono e si devono necessariamente affrontare, e la chiave per farlo รจ l’innovazione. ร tempo di far sรฌ che la tecnologia stessa diventi parte della soluzione e questo puรฒ avvenire solo con l’intelligenza artificiale.
L’essere umano, infatti, rimane l’anello deboleย e il maggiore rischio in termini di sicurezza, per questo gli attacchi di spear-phishing, cioรจ la pratica di infettare i sistemi tramite l’invio di malware via posta elettronica ai dipendenti meno attenti, continuano a essere il modo piรน efficace di infiltrarsi in un’organizzazione.
A differenza degli esser umani,l’intelligenza artificiale รจ sempre attiva: puรฒ elaborare serie di dati molto vaste e trarre insight significativi in pochi secondi. In questo modo, l’IA sovrintende alla capacitร dei responsabili della sicurezza di rilevare e contrastare alcune delle minacce informatiche piรน avanzate. Ecco perchรฉ dobbiamo affidarci all’intelligenza artificiale, che ha il potere di proteggere l’infrastruttura digitale su cui si basano l’intero sistema sanitario, la democrazia e i servizi critici.ย L’AI ha giร dimostrato, ad esempio, di essere in grado di fermare un attacco ransomware in atto, e lo ha fatto consentendo di rivelare le campagne di spionaggio piรน sottili promosse da alcune Nazioni, senza che si rendesse necessario l’intervento umano.
Tuttavia, ci vuole tempo perchรฉ le persone imparino a fidarsi cosรฌ tanto della tecnologia da consentire che processi democratici e infrastrutture critiche siano protetti in maniera totalmente autonoma. Per non rischiare che l’IA porti a ulteriori risentimenti e diffidenze, chi innova dovrร prendere atto del percorso che รจ necessario avviare e integrare nelle tecnologie del futuro delle funzionalitร che alimentino la fiducia degli esseri umani negli algoritmi.
Negli ultimi 200 anni abbiamo assistito al susseguirsi diย un turbinio di invenzioni tecnologiche. Gli aeroplani ci hanno permesso di eliminare le distanze, la risonanza magnetica ci ha consentito di esplorare i meccanismi piรน nascosti del nostro cervello, Internet ha reso tutto piรน facile da reperire e ora siamo piรน connessi che mai.
I limiti della nostra vita fisica sono sempre meno definiti, tanto piรน ci avviciniamo alla realtร virtuale, e la nostra dipendenza dalle app e dai servizi diventa totale. Eppure, tra lo scandalo diย Cambridge Analyticaย e il famosoย Panama Papers, nella societร moderna si sta rapidamente diffondendo una mancanza di fiducia generale nella tecnologia che diventa un ulteriore punto di forza per i criminali informatici, permettendo loro di realizzare facili guadagni.
Le informazioni riservate di politici e diplomatici, un tempo del tutto al sicuro, oggi vengono estorte ed esposte pubblicamente online e piรน dettagli segreti rivelano, piรน gli hacker sono in grado di manipolare l’opinione pubblica.
Un trend pericoloso, che oggi gli Stati stessi tendono a cavalcare. Lo dimostra, ad esempio, il report diย Robert Muellerย che contiene “prove decisive” di come la Russia abbia interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016, attraverso una campagna coordinata di disinformazione e tramite l’hacking delle email del team elettorale di Hillary Clinton. Oltre a diffondere una generale sfiducia nella capacitร delle aziende private di proteggere i dati, questa interferenza calcolata tende a manipolare le opinioni dei singoli cittadini, distruggendo la fiducia nel sistema vero e proprio della democrazia.
Politica a parte, minare la fiducia oggi diventa una questione che ha a che fare sempre piรน con la vita privata di ogni singolo cittadino; di recente, Singapore รจ stata vittima di tre gravi data breach in ambito sanitario, l’ultima delle quali ha implicato l’accesso illegale a 800.000 dati personali appartenenti a donatori di sangue.ย La successione degli attacchi e la loro portata ha alimentato timori crescenti rispetto alla capacitร del Paese di proteggere le informazioni sensibili della sua popolazione.
Anche il sistema sanitario nazionale britannico ha subito un violento attacco hacker lo scorso anno ad opera delย ransomware Wannacry, a testimonianza della crescente fragilitร di servizi critici, sempre piรน digitalizzati. L’infrastruttura che sostiene i servizi, infatti, รจ stata anch’essa rivoluzionata dalla tecnologia moderna: in risposta alla crescente consapevolezza e confidenza dei consumatori, la tecnologia ha consentito al settore energetico e a quello delle utility di offrire servizi piรน affidabili, di migliore qualitร e maggiormente sostenibili. Eppure, nel 2015, un sofisticato attacco informatico alla rete elettrica dell’Ucraina ha causato un black-out in tutta Kiev, lasciando i cittadini al buio per oltre 6 ore. In definitiva, รจ proprio la trasformazione digitale che permea la nostra epoca ad averci traghettato in un’era in cui i rischi informatici per le infrastrutture possono tradursi in effetti tangibili sul mondo fisico.
In un contesto cosรฌ critico,ย la diffusione capillare della tecnologia in tutti gli aspetti della societร comporta un onere supplementare per gli Stati che devono cercare urgentemente di ricostruire la fiducia dei cittadini nella propria capacitร di proteggere i dati e offrire servizi affidabili. Se da una parte l’abitudine pericolosa e diffusa di prendere in considerazione la sicurezza solo a posteriori ha innegabilmente reso piรน complesse le sfide di sicurezza, la soluzione non puรฒ di certo essere il tornare indietro, all’era analogica.
Le sfide della cyber difesa si possono e si devono necessariamente affrontare, e la chiave per farlo รจ l’innovazione. ร tempo di far sรฌ che la tecnologia stessa diventi parte della soluzione e questo puรฒ avvenire solo con l’intelligenza artificiale.
L’essere umano, infatti, rimane l’anello deboleย e il maggiore rischio in termini di sicurezza, per questo gli attacchi di spear-phishing, cioรจ la pratica di infettare i sistemi tramite l’invio di malware via posta elettronica ai dipendenti meno attenti, continuano a essere il modo piรน efficace di infiltrarsi in un’organizzazione.
A differenza degli esser umani,l’intelligenza artificiale รจ sempre attiva: puรฒ elaborare serie di dati molto vaste e trarre insight significativi in pochi secondi. In questo modo, l’IA sovrintende alla capacitร dei responsabili della sicurezza di rilevare e contrastare alcune delle minacce informatiche piรน avanzate. Ecco perchรฉ dobbiamo affidarci all’intelligenza artificiale, che ha il potere di proteggere l’infrastruttura digitale su cui si basano l’intero sistema sanitario, la democrazia e i servizi critici.ย L’AI ha giร dimostrato, ad esempio, di essere in grado di fermare un attacco ransomware in atto, e lo ha fatto consentendo di rivelare le campagne di spionaggio piรน sottili promosse da alcune Nazioni, senza che si rendesse necessario l’intervento umano.
Tuttavia, ci vuole tempo perchรฉ le persone imparino a fidarsi cosรฌ tanto della tecnologia da consentire che processi democratici e infrastrutture critiche siano protetti in maniera totalmente autonoma. Per non rischiare che l’IA porti a ulteriori risentimenti e diffidenze, chi innova dovrร prendere atto del percorso che รจ necessario avviare e integrare nelle tecnologie del futuro delle funzionalitร che alimentino la fiducia degli esseri umani negli algoritmi.
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Negli ultimi 200 anni abbiamo assistito al susseguirsi diย un turbinio di invenzioni tecnologiche. Gli aeroplani ci hanno permesso di eliminare le distanze, la risonanza magnetica ci ha consentito di esplorare i meccanismi piรน nascosti del nostro cervello, Internet ha reso tutto piรน facile da reperire e ora siamo piรน connessi che mai.
I limiti della nostra vita fisica sono sempre meno definiti, tanto piรน ci avviciniamo alla realtร virtuale, e la nostra dipendenza dalle app e dai servizi diventa totale. Eppure, tra lo scandalo diย Cambridge Analyticaย e il famosoย Panama Papers, nella societร moderna si sta rapidamente diffondendo una mancanza di fiducia generale nella tecnologia che diventa un ulteriore punto di forza per i criminali informatici, permettendo loro di realizzare facili guadagni.
Le informazioni riservate di politici e diplomatici, un tempo del tutto al sicuro, oggi vengono estorte ed esposte pubblicamente online e piรน dettagli segreti rivelano, piรน gli hacker sono in grado di manipolare l’opinione pubblica.
Un trend pericoloso, che oggi gli Stati stessi tendono a cavalcare. Lo dimostra, ad esempio, il report diย Robert Muellerย che contiene “prove decisive” di come la Russia abbia interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016, attraverso una campagna coordinata di disinformazione e tramite l’hacking delle email del team elettorale di Hillary Clinton. Oltre a diffondere una generale sfiducia nella capacitร delle aziende private di proteggere i dati, questa interferenza calcolata tende a manipolare
La tecnologia sta minando la nostra fiducia?
Gustafsson (Darktrace): se l’essere umano รจ ancora l’anello debole della sicurezza, l’Intelligenza Artificiale ha la capacitร di proteggere l’infrastruttura digitale
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numero di 19/06/2019Idee e opinioni
Negli ultimi 200 anni abbiamo assistito al susseguirsi diย un turbinio di invenzioni tecnologiche. Gli aeroplani ci hanno permesso di eliminare le distanze, la risonanza magnetica ci ha consentito di esplorare i meccanismi piรน nascosti del nostro cervello, Internet ha reso tutto piรน facile da reperire e ora siamo piรน connessi che mai.
I limiti della nostra vita fisica sono sempre meno definiti, tanto piรน ci avviciniamo alla realtร virtuale, e la nostra dipendenza dalle app e dai servizi diventa totale. Eppure, tra lo scandalo diย Cambridge Analyticaย e il famosoย Panama Papers, nella societร moderna si sta rapidamente diffondendo una mancanza di fiducia generale nella tecnologia che diventa un ulteriore punto di forza per i criminali informatici, permettendo loro di realizzare facili guadagni.
Le informazioni riservate di politici e diplomatici, un tempo del tutto al sicuro, oggi vengono estorte ed esposte pubblicamente online e piรน dettagli segreti rivelano, piรน gli hacker sono in grado di manipolare l’opinione pubblica.
Un trend pericoloso, che oggi gli Stati stessi tendono a cavalcare. Lo dimostra, ad esempio, il report diย Robert Muellerย che contiene “prove decisive” di come la Russia abbia interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016, attraverso una campagna coordinata di disinformazione e tramite l’hacking delle email del team elettorale di Hillary Clinton. Oltre a diffondere una generale sfiducia nella capacitร delle aziende private di proteggere i dati, questa interferenza calcolata tende a manipolare le opinioni dei singoli cittadini, distruggendo la fiducia nel sistema vero e proprio della democrazia.
Politica a parte, minare la fiducia oggi diventa una questione che ha a che fare sempre piรน con la vita privata di ogni singolo cittadino; di recente, Singapore รจ stata vittima di tre gravi data breach in ambito sanitario, l’ultima delle quali ha implicato l’accesso illegale a 800.000 dati personali appartenenti a donatori di sangue.ย La successione degli attacchi e la loro portata ha alimentato timori crescenti rispetto alla capacitร del Paese di proteggere le informazioni sensibili della sua popolazione.
Anche il sistema sanitario nazionale britannico ha subito un violento attacco hacker lo scorso anno ad opera delย ransomware Wannacry, a testimonianza della crescente fragilitร di servizi critici, sempre piรน digitalizzati. L’infrastruttura che sostiene i servizi, infatti, รจ stata anch’essa rivoluzionata dalla tecnologia moderna: in risposta alla crescente consapevolezza e confidenza dei consumatori, la tecnologia ha consentito al settore energetico e a quello delle utility di offrire servizi piรน affidabili, di migliore qualitร e maggiormente sostenibili. Eppure, nel 2015, un sofisticato attacco informatico alla rete elettrica dell’Ucraina ha causato un black-out in tutta Kiev, lasciando i cittadini al buio per oltre 6 ore. In definitiva, รจ proprio la trasformazione digitale che permea la nostra epoca ad averci traghettato in un’era in cui i rischi informatici per le infrastrutture possono tradursi in effetti tangibili sul mondo fisico.
In un contesto cosรฌ critico,ย la diffusione capillare della tecnologia in tutti gli aspetti della societร comporta un onere supplementare per gli Stati che devono cercare urgentemente di ricostruire la fiducia dei cittadini nella propria capacitร di proteggere i dati e offrire servizi affidabili. Se da una parte l’abitudine pericolosa e diffusa di prendere in considerazione la sicurezza solo a posteriori ha innegabilmente reso piรน complesse le sfide di sicurezza, la soluzione non puรฒ di certo essere il tornare indietro, all’era analogica.
Le sfide della cyber difesa si possono e si devono necessariamente affrontare, e la chiave per farlo รจ l’innovazione. ร tempo di far sรฌ che la tecnologia stessa diventi parte della soluzione e questo puรฒ avvenire solo con l’intelligenza artificiale.
L’essere umano, infatti, rimane l’anello deboleย e il maggiore rischio in termini di sicurezza, per questo gli attacchi di spear-phishing, cioรจ la pratica di infettare i sistemi tramite l’invio di malware via posta elettronica ai dipendenti meno attenti, continuano a essere il modo piรน efficace di infiltrarsi in un’organizzazione.
A differenza degli esser umani,l’intelligenza artificiale รจ sempre attiva: puรฒ elaborare serie di dati molto vaste e trarre insight significativi in pochi secondi. In questo modo, l’IA sovrintende alla capacitร dei responsabili della sicurezza di rilevare e contrastare alcune delle minacce informatiche piรน avanzate. Ecco perchรฉ dobbiamo affidarci all’intelligenza artificiale, che ha il potere di proteggere l’infrastruttura digitale su cui si basano l’intero sistema sanitario, la democrazia e i servizi critici.ย L’AI ha giร dimostrato, ad esempio, di essere in grado di fermare un attacco ransomware in atto, e lo ha fatto consentendo di rivelare le campagne di spionaggio piรน sottili promosse da alcune Nazioni, senza che si rendesse necessario l’intervento umano.
Tuttavia, ci vuole tempo perchรฉ le persone imparino a fidarsi cosรฌ tanto della tecnologia da consentire che processi democratici e infrastrutture critiche siano protetti in maniera totalmente autonoma. Per non rischiare che l’IA porti a ulteriori risentimenti e diffidenze, chi innova dovrร prendere atto del percorso che รจ necessario avviare e integrare nelle tecnologie del futuro delle funzionalitร che alimentino la fiducia degli esseri umani negli algoritmi.
Negli ultimi 200 anni abbiamo assistito al susseguirsi diย un turbinio di invenzioni tecnologiche. Gli aeroplani ci hanno permesso di eliminare le distanze, la risonanza magnetica ci ha consentito di esplorare i meccanismi piรน nascosti del nostro cervello, Internet ha reso tutto piรน facile da reperire e ora siamo piรน connessi che mai.
I limiti della nostra vita fisica sono sempre meno definiti, tanto piรน ci avviciniamo alla realtร virtuale, e la nostra dipendenza dalle app e dai servizi diventa totale. Eppure, tra lo scandalo diย Cambridge Analyticaย e il famosoย Panama Papers, nella societร moderna si sta rapidamente diffondendo una mancanza di fiducia generale nella tecnologia che diventa un ulteriore punto di forza per i criminali informatici, permettendo loro di realizzare facili guadagni.
Le informazioni riservate di politici e diplomatici, un tempo del tutto al sicuro, oggi vengono estorte ed esposte pubblicamente online e piรน dettagli segreti rivelano, piรน gli hacker sono in grado di manipolare l’opinione pubblica.
Un trend pericoloso, che oggi gli Stati stessi tendono a cavalcare. Lo dimostra, ad esempio, il report diย Robert Muellerย che contiene “prove decisive” di come la Russia abbia interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016, attraverso una campagna coordinata di disinformazione e tramite l’hacking delle email del team elettorale di Hillary Clinton. Oltre a diffondere una generale sfiducia nella capacitร delle aziende private di proteggere i dati, questa interferenza calcolata tende a manipolare le opinioni dei singoli cittadini, distruggendo la fiducia nel sistema vero e proprio della democrazia.
Politica a parte, minare la fiducia oggi diventa una questione che ha a che fare sempre piรน con la vita privata di ogni singolo cittadino; di recente, Singapore รจ stata vittima di tre gravi data breach in ambito sanitario, l’ultima delle quali ha implicato l’accesso illegale a 800.000 dati personali appartenenti a donatori di sangue.ย La successione degli attacchi e la loro portata ha alimentato timori crescenti rispetto alla capacitร del Paese di proteggere le informazioni sensibili della sua popolazione.
Anche il sistema sanitario nazionale britannico ha subito un violento attacco hacker lo scorso anno ad opera delย ransomware Wannacry, a testimonianza della crescente fragilitร di servizi critici, sempre piรน digitalizzati. L’infrastruttura che sostiene i servizi, infatti, รจ stata anch’essa rivoluzionata dalla tecnologia moderna: in risposta alla crescente consapevolezza e confidenza dei consumatori, la tecnologia ha consentito al settore energetico e a quello delle utility di offrire servizi piรน affidabili, di migliore qualitร e maggiormente sostenibili. Eppure, nel 2015, un sofisticato attacco informatico alla rete elettrica dell’Ucraina ha causato un black-out in tutta Kiev, lasciando i cittadini al buio per oltre 6 ore. In definitiva, รจ proprio la trasformazione digitale che permea la nostra epoca ad averci traghettato in un’era in cui i rischi informatici per le infrastrutture possono tradursi in effetti tangibili sul mondo fisico.
In un contesto cosรฌ critico,ย la diffusione capillare della tecnologia in tutti gli aspetti della societร comporta un onere supplementare per gli Stati che devono cercare urgentemente di ricostruire la fiducia dei cittadini nella propria capacitร di proteggere i dati e offrire servizi affidabili. Se da una parte l’abitudine pericolosa e diffusa di prendere in considerazione la sicurezza solo a posteriori ha innegabilmente reso piรน complesse le sfide di sicurezza, la soluzione non puรฒ di certo essere il tornare indietro, all’era analogica.
Le sfide della cyber difesa si possono e si devono necessariamente affrontare, e la chiave per farlo รจ l’innovazione. ร tempo di far sรฌ che la tecnologia stessa diventi parte della soluzione e questo puรฒ avvenire solo con l’intelligenza artificiale.
L’essere umano, infatti, rimane l’anello deboleย e il maggiore rischio in termini di sicurezza, per questo gli attacchi di spear-phishing, cioรจ la pratica di infettare i sistemi tramite l’invio di malware via posta elettronica ai dipendenti meno attenti, continuano a essere il modo piรน efficace di infiltrarsi in un’organizzazione.
A differenza degli esser umani,l’intelligenza artificiale รจ sempre attiva: puรฒ elaborare serie di dati molto vaste e trarre insight significativi in pochi secondi. In questo modo, l’IA sovrintende alla capacitร dei responsabili della sicurezza di rilevare e contrastare alcune delle minacce informatiche piรน avanzate. Ecco perchรฉ dobbiamo affidarci all’intelligenza artificiale, che ha il potere di proteggere l’infrastruttura digitale su cui si basano l’intero sistema sanitario, la democrazia e i servizi critici.ย L’AI ha giร dimostrato, ad esempio, di essere in grado di fermare un attacco ransomware in atto, e lo ha fatto consentendo di rivelare le campagne di spionaggio piรน sottili promosse da alcune Nazioni, senza che si rendesse necessario l’intervento umano.
Tuttavia, ci vuole tempo perchรฉ le persone imparino a fidarsi cosรฌ tanto della tecnologia da consentire che processi democratici e infrastrutture critiche siano protetti in maniera totalmente autonoma. Per non rischiare che l’IA porti a ulteriori risentimenti e diffidenze, chi innova dovrร prendere atto del percorso che รจ necessario avviare e integrare nelle tecnologie del futuro delle funzionalitร che alimentino la fiducia degli esseri umani negli algoritmi.
Negli ultimi 200 anni abbiamo assistito al susseguirsi diย un turbinio di invenzioni tecnologiche. Gli aeroplani ci hanno permesso di eliminare le distanze, la risonanza magnetica ci ha consentito di esplorare i meccanismi piรน nascosti del nostro cervello, Internet ha reso tutto piรน facile da reperire e ora siamo piรน connessi che mai.
I limiti della nostra vita fisica sono sempre meno definiti, tanto piรน ci avviciniamo alla realtร virtuale, e la nostra dipendenza dalle app e dai servizi diventa totale. Eppure, tra lo scandalo diย Cambridge Analyticaย e il famosoย Panama Papers, nella societร moderna si sta rapidamente diffondendo una mancanza di fiducia generale nella tecnologia che diventa un ulteriore punto di forza per i criminali informatici, permettendo loro di realizzare facili guadagni.
Le informazioni riservate di politici e diplomatici, un tempo del tutto al sicuro, oggi vengono estorte ed esposte pubblicamente online e piรน dettagli segreti rivelano, piรน gli hacker sono in grado di manipolare l’opinione pubblica.
Un trend pericoloso, che oggi gli Stati stessi tendono a cavalcare. Lo dimostra, ad esempio, il report diย Robert Muellerย che contiene “prove decisive” di come la Russia abbia interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016, attraverso una campagna coordinata di disinformazione e tramite l’hacking delle email del team elettorale di Hillary Clinton. Oltre a diffondere una generale sfiducia nella capacitร delle aziende private di proteggere i dati, questa interferenza calcolata tende a manipolare le opinioni dei singoli cittadini, distruggendo la fiducia nel sistema vero e proprio della democrazia.
Politica a parte, minare la fiducia oggi diventa una questione che ha a che fare sempre piรน con la vita privata di ogni singolo cittadino; di recente, Singapore รจ stata vittima di tre gravi data breach in ambito sanitario, l’ultima delle quali ha implicato l’accesso illegale a 800.000 dati personali appartenenti a donatori di sangue.ย La successione degli attacchi e la loro portata ha alimentato timori crescenti rispetto alla capacitร del Paese di proteggere le informazioni sensibili della sua popolazione.
Anche il sistema sanitario nazionale britannico ha subito un violento attacco hacker lo scorso anno ad opera delย ransomware Wannacry, a testimonianza della crescente fragilitร di servizi critici, sempre piรน digitalizzati. L’infrastruttura che sostiene i servizi, infatti, รจ stata anch’essa rivoluzionata dalla tecnologia moderna: in risposta alla crescente consapevolezza e confidenza dei consumatori, la tecnologia ha consentito al settore energetico e a quello delle utility di offrire servizi piรน affidabili, di migliore qualitร e maggiormente sostenibili. Eppure, nel 2015, un sofisticato attacco informatico alla rete elettrica dell’Ucraina ha causato un black-out in tutta Kiev, lasciando i cittadini al buio per oltre 6 ore. In definitiva, รจ proprio la trasformazione digitale che permea la nostra epoca ad averci traghettato in un’era in cui i rischi informatici per le infrastrutture possono tradursi in effetti tangibili sul mondo fisico.
In un contesto cosรฌ critico,ย la diffusione capillare della tecnologia in tutti gli aspetti della societร comporta un onere supplementare per gli Stati che devono cercare urgentemente di ricostruire la fiducia dei cittadini nella propria capacitร di proteggere i dati e offrire servizi affidabili. Se da una parte l’abitudine pericolosa e diffusa di prendere in considerazione la sicurezza solo a posteriori ha innegabilmente reso piรน complesse le sfide di sicurezza, la soluzione non puรฒ di certo essere il tornare indietro, all’era analogica.
Le sfide della cyber difesa si possono e si devono necessariamente affrontare, e la chiave per farlo รจ l’innovazione. ร tempo di far sรฌ che la tecnologia stessa diventi parte della soluzione e questo puรฒ avvenire solo con l’intelligenza artificiale.
L’essere umano, infatti, rimane l’anello deboleย e il maggiore rischio in termini di sicurezza, per questo gli attacchi di spear-phishing, cioรจ la pratica di infettare i sistemi tramite l’invio di malware via posta elettronica ai dipendenti meno attenti, continuano a essere il modo piรน efficace di infiltrarsi in un’organizzazione.
A differenza degli esser umani,l’intelligenza artificiale รจ sempre attiva: puรฒ elaborare serie di dati molto vaste e trarre insight significativi in pochi secondi. In questo modo, l’IA sovrintende alla capacitร dei responsabili della sicurezza di rilevare e contrastare alcune delle minacce informatiche piรน avanzate. Ecco perchรฉ dobbiamo affidarci all’intelligenza artificiale, che ha il potere di proteggere l’infrastruttura digitale su cui si basano l’intero sistema sanitario, la democrazia e i servizi critici.ย L’AI ha giร dimostrato, ad esempio, di essere in grado di fermare un attacco ransomware in atto, e lo ha fatto consentendo di rivelare le campagne di spionaggio piรน sottili promosse da alcune Nazioni, senza che si rendesse necessario l’intervento umano.
Tuttavia, ci vuole tempo perchรฉ le persone imparino a fidarsi cosรฌ tanto della tecnologia da consentire che processi democratici e infrastrutture critiche siano protetti in maniera totalmente autonoma. Per non rischiare che l’IA porti a ulteriori risentimenti e diffidenze, chi innova dovrร prendere atto del percorso che รจ necessario avviare e integrare nelle tecnologie del futuro delle funzionalitร che alimentino la fiducia degli esseri umani negli algoritmi.
Negli ultimi 200 anni abbiamo assistito al susseguirsi diย un turbinio di invenzioni tecnologiche. Gli aeroplani ci hanno permesso di eliminare le distanze, la risonanza magnetica ci ha consentito di esplorare i meccanismi piรน nascosti del nostro cervello, Internet ha reso tutto piรน facile da reperire e ora siamo piรน connessi che mai.
I limiti della nostra vita fisica sono sempre meno definiti, tanto piรน ci avviciniamo alla realtร virtuale, e la nostra dipendenza dalle app e dai servizi diventa totale. Eppure, tra lo scandalo diย Cambridge Analyticaย e il famosoย Panama Papers, nella societร moderna si sta rapidamente diffondendo una mancanza di fiducia generale nella tecnologia che diventa un ulteriore punto di forza per i criminali informatici, permettendo loro di realizzare facili guadagni.
Le informazioni riservate di politici e diplomatici, un tempo del tutto al sicuro, oggi vengono estorte ed esposte pubblicamente online e piรน dettagli segreti rivelano, piรน gli hacker sono in grado di manipolare l’opinione pubblica.
Un trend pericoloso, che oggi gli Stati stessi tendono a cavalcare. Lo dimostra, ad esempio, il report diย Robert Muellerย che contiene “prove decisive” di come la Russia abbia interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016, attraverso una campagna coordinata di disinformazione e tramite l’hacking delle email del team elettorale di Hillary Clinton. Oltre a diffondere una generale sfiducia nella capacitร delle aziende private di proteggere i dati, questa interferenza calcolata tende a manipolare le opinioni dei singoli cittadini, distruggendo la fiducia nel sistema vero e proprio della democrazia.
Politica a parte, minare la fiducia oggi diventa una questione che ha a che fare sempre piรน con la vita privata di ogni singolo cittadino; di recente, Singapore รจ stata vittima di tre gravi data breach in ambito sanitario, l’ultima delle quali ha implicato l’accesso illegale a 800.000 dati personali appartenenti a donatori di sangue.ย La successione degli attacchi e la loro portata ha alimentato timori crescenti rispetto alla capacitร del Paese di proteggere le informazioni sensibili della sua popolazione.
Anche il sistema sanitario nazionale britannico ha subito un violento attacco hacker lo scorso anno ad opera delย ransomware Wannacry, a testimonianza della crescente fragilitร di servizi critici, sempre piรน digitalizzati. L’infrastruttura che sostiene i servizi, infatti, รจ stata anch’essa rivoluzionata dalla tecnologia moderna: in risposta alla crescente consapevolezza e confidenza dei consumatori, la tecnologia ha consentito al settore energetico e a quello delle utility di offrire servizi piรน affidabili, di migliore qualitร e maggiormente sostenibili. Eppure, nel 2015, un sofisticato attacco informatico alla rete elettrica dell’Ucraina ha causato un black-out in tutta Kiev, lasciando i cittadini al buio per oltre 6 ore. In definitiva, รจ proprio la trasformazione digitale che permea la nostra epoca ad averci traghettato in un’era in cui i rischi informatici per le infrastrutture possono tradursi in effetti tangibili sul mondo fisico.
In un contesto cosรฌ critico,ย la diffusione capillare della tecnologia in tutti gli aspetti della societร comporta un onere supplementare per gli Stati che devono cercare urgentemente di ricostruire la fiducia dei cittadini nella propria capacitร di proteggere i dati e offrire servizi affidabili. Se da una parte l’abitudine pericolosa e diffusa di prendere in considerazione la sicurezza solo a posteriori ha innegabilmente reso piรน complesse le sfide di sicurezza, la soluzione non puรฒ di certo essere il tornare indietro, all’era analogica.
Le sfide della cyber difesa si possono e si devono necessariamente affrontare, e la chiave per farlo รจ l’innovazione. ร tempo di far sรฌ che la tecnologia stessa diventi parte della soluzione e questo puรฒ avvenire solo con l’intelligenza artificiale.
L’essere umano, infatti, rimane l’anello deboleย e il maggiore rischio in termini di sicurezza, per questo gli attacchi di spear-phishing, cioรจ la pratica di infettare i sistemi tramite l’invio di malware via posta elettronica ai dipendenti meno attenti, continuano a essere il modo piรน efficace di infiltrarsi in un’organizzazione.
A differenza degli esser umani,l’intelligenza artificiale รจ sempre attiva: puรฒ elaborare serie di dati molto vaste e trarre insight significativi in pochi secondi. In questo modo, l’IA sovrintende alla capacitร dei responsabili della sicurezza di rilevare e contrastare alcune delle minacce informatiche piรน avanzate. Ecco perchรฉ dobbiamo affidarci all’intelligenza artificiale, che ha il potere di proteggere l’infrastruttura digitale su cui si basano l’intero sistema sanitario, la democrazia e i servizi critici.ย L’AI ha giร dimostrato, ad esempio, di essere in grado di fermare un attacco ransomware in atto, e lo ha fatto consentendo di rivelare le campagne di spionaggio piรน sottili promosse da alcune Nazioni, senza che si rendesse necessario l’intervento umano.
Tuttavia, ci vuole tempo perchรฉ le persone imparino a fidarsi cosรฌ tanto della tecnologia da consentire che processi democratici e infrastrutture critiche siano protetti in maniera totalmente autonoma. Per non rischiare che l’IA porti a ulteriori risentimenti e diffidenze, chi innova dovrร prendere atto del percorso che รจ necessario avviare e integrare nelle tecnologie del futuro delle funzionalitร che alimentino la fiducia degli esseri umani negli algoritmi.
Negli ultimi 200 anni abbiamo assistito al susseguirsi diย un turbinio di invenzioni tecnologiche. Gli aeroplani ci hanno permesso di eliminare le distanze, la risonanza magnetica ci ha consentito di esplorare i meccanismi piรน nascosti del nostro cervello, Internet ha reso tutto piรน facile da reperire e ora siamo piรน connessi che mai.
I limiti della nostra vita fisica sono sempre meno definiti, tanto piรน ci avviciniamo alla realtร virtuale, e la nostra dipendenza dalle app e dai servizi diventa totale. Eppure, tra lo scandalo diย Cambridge Analyticaย e il famosoย Panama Papers, nella societร moderna si sta rapidamente diffondendo una mancanza di fiducia generale nella tecnologia che diventa un ulteriore punto di forza per i criminali informatici, permettendo loro di realizzare facili guadagni.
Le informazioni riservate di politici e diplomatici, un tempo del tutto al sicuro, oggi vengono estorte ed esposte pubblicamente online e piรน dettagli segreti rivelano, piรน gli hacker sono in grado di manipolare l’opinione pubblica.
Un trend pericoloso, che oggi gli Stati stessi tendono a cavalcare. Lo dimostra, ad esempio, il report diย Robert Muellerย che contiene “prove decisive” di come la Russia abbia interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016, attraverso una campagna coordinata di disinformazione e tramite l’hacking delle email del team elettorale di Hillary Clinton. Oltre a diffondere una generale sfiducia nella capacitร delle aziende private di proteggere i dati, questa interferenza calcolata tende a manipolare le opinioni dei singoli cittadini, distruggendo la fiducia nel sistema vero e proprio della democrazia.
Politica a parte, minare la fiducia oggi diventa una questione che ha a che fare sempre piรน con la vita privata di ogni singolo cittadino; di recente, Singapore รจ stata vittima di tre gravi data breach in ambito sanitario, l’ultima delle quali ha implicato l’accesso illegale a 800.000 dati personali appartenenti a donatori di sangue.ย La successione degli attacchi e la loro portata ha alimentato timori crescenti rispetto alla capacitร del Paese di proteggere le informazioni sensibili della sua popolazione.
Anche il sistema sanitario nazionale britannico ha subito un violento attacco hacker lo scorso anno ad opera delย ransomware Wannacry, a testimonianza della crescente fragilitร di servizi critici, sempre piรน digitalizzati. L’infrastruttura che sostiene i servizi, infatti, รจ stata anch’essa rivoluzionata dalla tecnologia moderna: in risposta alla crescente consapevolezza e confidenza dei consumatori, la tecnologia ha consentito al settore energetico e a quello delle utility di offrire servizi piรน affidabili, di migliore qualitร e maggiormente sostenibili. Eppure, nel 2015, un sofisticato attacco informatico alla rete elettrica dell’Ucraina ha causato un black-out in tutta Kiev, lasciando i cittadini al buio per oltre 6 ore. In definitiva, รจ proprio la trasformazione digitale che permea la nostra epoca ad averci traghettato in un’era in cui i rischi informatici per le infrastrutture possono tradursi in effetti tangibili sul mondo fisico.
In un contesto cosรฌ critico,ย la diffusione capillare della tecnologia in tutti gli aspetti della societร comporta un onere supplementare per gli Stati che devono cercare urgentemente di ricostruire la fiducia dei cittadini nella propria capacitร di proteggere i dati e offrire servizi affidabili. Se da una parte l’abitudine pericolosa e diffusa di prendere in considerazione la sicurezza solo a posteriori ha innegabilmente reso piรน complesse le sfide di sicurezza, la soluzione non puรฒ di certo essere il tornare indietro, all’era analogica.
Le sfide della cyber difesa si possono e si devono necessariamente affrontare, e la chiave per farlo รจ l’innovazione. ร tempo di far sรฌ che la tecnologia stessa diventi parte della soluzione e questo puรฒ avvenire solo con l’intelligenza artificiale.
L’essere umano, infatti, rimane l’anello deboleย e il maggiore rischio in termini di sicurezza, per questo gli attacchi di spear-phishing, cioรจ la pratica di infettare i sistemi tramite l’invio di malware via posta elettronica ai dipendenti meno attenti, continuano a essere il modo piรน efficace di infiltrarsi in un’organizzazione.
A differenza degli esser umani,l’intelligenza artificiale รจ sempre attiva: puรฒ elaborare serie di dati molto vaste e trarre insight significativi in pochi secondi. In questo modo, l’IA sovrintende alla capacitร dei responsabili della sicurezza di rilevare e contrastare alcune delle minacce informatiche piรน avanzate. Ecco perchรฉ dobbiamo affidarci all’intelligenza artificiale, che ha il potere di proteggere l’infrastruttura digitale su cui si basano l’intero sistema sanitario, la democrazia e i servizi critici.ย L’AI ha giร dimostrato, ad esempio, di essere in grado di fermare un attacco ransomware in atto, e lo ha fatto consentendo di rivelare le campagne di spionaggio piรน sottili promosse da alcune Nazioni, senza che si rendesse necessario l’intervento umano.
Tuttavia, ci vuole tempo perchรฉ le persone imparino a fidarsi cosรฌ tanto della tecnologia da consentire che processi democratici e infrastrutture critiche siano protetti in maniera totalmente autonoma. Per non rischiare che l’IA porti a ulteriori risentimenti e diffidenze, chi innova dovrร prendere atto del percorso che รจ necessario avviare e integrare nelle tecnologie del futuro delle funzionalitร che alimentino la fiducia degli esseri umani negli algoritmi.
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Negli ultimi 200 anni abbiamo assistito al susseguirsi diย un turbinio di invenzioni tecnologiche. Gli aeroplani ci hanno permesso di eliminare le distanze, la risonanza magnetica ci ha consentito di esplorare i meccanismi piรน nascosti del nostro cervello, Internet ha reso tutto piรน facile da reperire e ora siamo piรน connessi che mai.
I limiti della nostra vita fisica sono sempre meno definiti, tanto piรน ci avviciniamo alla realtร virtuale, e la nostra dipendenza dalle app e dai servizi diventa totale. Eppure, tra lo scandalo diย Cambridge Analyticaย e il famosoย Panama Papers, nella societร moderna si sta rapidamente diffondendo una mancanza di fiducia generale nella tecnologia che diventa un ulteriore punto di forza per i criminali informatici, permettendo loro di realizzare facili guadagni.
Le informazioni riservate di politici e diplomatici, un tempo del tutto al sicuro, oggi vengono estorte ed esposte pubblicamente online e piรน dettagli segreti rivelano, piรน gli hacker sono in grado di manipolare l’opinione pubblica.
Un trend pericoloso, che oggi gli Stati stessi tendono a cavalcare. Lo dimostra, ad esempio, il report diย Robert Muellerย che contiene “prove decisive” di come la Russia abbia interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016, attraverso una campagna coordinata di disinformazione e tramite l’hacking delle email del team elettorale di Hillary Clinton. Oltre a diffondere una generale sfiducia nella capacitร delle aziende private di proteggere i dati, questa interferenza calcolata tende a manipolare le opinioni dei singoli cittadini, distruggendo la fiducia nel sistema vero e proprio della democrazia.
Politica a parte, minare la fiducia oggi diventa una questione che ha a che fare sempre piรน con la vita privata di ogni singolo cittadino; di recente, Singapore รจ stata vittima di tre gravi data breach in ambito sanitario, l’ultima delle quali ha implicato l’accesso illegale a 800.000 dati personali appartenenti a donatori di sangue.ย La successione degli attacchi e la loro portata ha alimentato timori crescenti rispetto alla capacitร del Paese di proteggere le informazioni sensibili della sua popolazione.
Anche il sistema sanitario nazionale britannico ha subito un violento attacco hacker lo scorso anno ad opera delย ransomware Wannacry, a testimonianza della crescente fragilitร di servizi critici, sempre piรน digitalizzati. L’infrastruttura che sostiene i servizi, infatti, รจ stata anch’essa rivoluzionata dalla tecnologia moderna: in risposta alla crescente consapevolezza e confidenza dei consumatori, la tecnologia ha consentito al settore energetico e a quello delle utility di offrire servizi piรน affidabili, di migliore qualitร e maggiormente sostenibili. Eppure, nel 2015, un sofisticato attacco informatico alla rete elettrica dell’Ucraina ha causato un black-out in tutta Kiev, lasciando i cittadini al buio per oltre 6 ore. In definitiva, รจ proprio la trasformazione digitale che permea la nostra epoca ad averci traghettato in un’era in cui i rischi informatici per le infrastrutture possono tradursi in effetti tangibili sul mondo fisico.
In un contesto cosรฌ critico,ย la diffusione capillare della tecnologia in tutti gli aspetti della societร comporta un onere supplementare per gli Stati che devono cercare urgentemente di ricostruire la fiducia dei cittadini nella propria capacitร di proteggere i dati e offrire servizi affidabili. Se da una parte l’abitudine pericolosa e diffusa di prendere in considerazione la sicurezza solo a posteriori ha innegabilmente reso piรน complesse le sfide di sicurezza, la soluzione non puรฒ di certo essere il tornare indietro, all’era analogica.
Le sfide della cyber difesa si possono e si devono necessariamente affrontare, e la chiave per farlo รจ l’innovazione. ร tempo di far sรฌ che la tecnologia stessa diventi parte della soluzione e questo puรฒ avvenire solo con l’intelligenza artificiale.
L’essere umano, infatti, rimane l’anello deboleย e il maggiore rischio in termini di sicurezza, per questo gli attacchi di spear-phishing, cioรจ la pratica di infettare i sistemi tramite l’invio di malware via posta elettronica ai dipendenti meno attenti, continuano a essere il modo piรน efficace di infiltrarsi in un’organizzazione.
A differenza degli esser umani,l’intelligenza artificiale รจ sempre attiva: puรฒ elaborare serie di dati molto
vaste e trarre insight significativi in pochi secondi. In questo modo, l’IA sovrintende alla capacitร dei responsabili della sicurezza di rilevare e contrastare alcune delle minacce informatiche piรน avanzate. Ecco perchรฉ dobbiamo affidarci all’intelligenza artificiale, che ha il potere di proteggere l’infrastruttura digitale su cui si basano l’intero sistema sanitario, la democrazia e i servizi critici.ย L’AI ha giร dimostrato, ad esempio, di essere in grado di fermare un attacco ransomware in atto, e lo ha fatto consentendo di rivelare le campagne di spionaggio piรน sottili promosse da alcune Nazioni, senza che si rendesse necessario l’intervento umano.
Tuttavia, ci vuole tempo perchรฉ le persone imparino a fidarsi cosรฌ tanto della tecnologia da consentire che processi democratici e infrastrutture critiche siano protetti in maniera totalmente autonoma. Per non rischiare che l’IA porti a ulteriori risentimenti e diffidenze, chi innova dovrร prendere atto del percorso che รจ necessario avviare e integrare nelle tecnologie del futuro delle funzionalitร che alimentino la fiducia degli esseri umani negli algoritmi.
Negli ultimi 200 anni abbiamo assistito al susseguirsi diย un turbinio di invenzioni tecnologiche. Gli aeroplani ci hanno permesso di eliminare le distanze, la risonanza magnetica ci ha consentito di esplorare i meccanismi piรน nascosti del nostro cervello, Internet ha reso tutto piรน facile da reperire e ora siamo piรน connessi che mai.
I limiti della nostra vita fisica sono sempre meno definiti, tanto piรน ci avviciniamo alla realtร virtuale, e la nostra dipendenza dalle app e dai servizi diventa totale. Eppure, tra lo scandalo diย Cambridge Analyticaย e il famosoย Panama Papers, nella societร moderna si sta rapidamente diffondendo una mancanza di fiducia generale nella tecnologia che diventa un ulteriore punto di forza per i criminali informatici, permettendo loro di realizzare facili guadagni.
Le informazioni riservate di politici e diplomatici, un tempo del tutto al sicuro, oggi vengono estorte ed esposte pubblicamente online e piรน dettagli segreti rivelano, piรน gli hacker sono in grado di manipolare l’opinione pubblica.
Un trend pericoloso, che oggi gli Stati stessi tendono a cavalcare. Lo dimostra, ad esempio, il report diย Robert Muellerย che contiene “prove decisive” di come la Russia abbia interferito nelle elezioni presidenziali americane del 2016, attraverso una campagna coordinata di disinformazione e tramite l’hacking delle email del team elettorale di Hillary Clinton. Oltre a diffondere una generale sfiducia nella capacitร delle aziende private di proteggere i dati, questa interferenza calcolata tende a manipolare le opinioni dei singoli cittadini, distruggendo la fiducia nel sistema vero e proprio della democrazia.
Politica a parte, minare la fiducia oggi diventa una questione che ha a che fare sempre piรน con la vita privata di ogni singolo cittadino; di recente, Singapore รจ stata vittima di tre gravi data breach in ambito sanitario, l’ultima delle quali ha implicato l’accesso illegale a 800.000 dati personali appartenenti a donatori di sangue.ย La successione degli attacchi e la loro portata ha alimentato timori crescenti rispetto alla capacitร del Paese di proteggere le informazioni sensibili della sua popolazione.
Anche il sistema sanitario nazionale britannico ha subito un violento attacco hacker lo scorso anno ad opera delย ransomware Wannacry, a testimonianza della crescente fragilitร di servizi critici, sempre piรน digitalizzati. L’infrastruttura che sostiene i servizi, infatti, รจ stata anch’essa rivoluzionata dalla tecnologia moderna: in risposta alla crescente consapevolezza e confidenza dei consumatori, la tecnologia ha consentito al settore energetico e a quello delle utility di offrire servizi piรน affidabili, di migliore qualitร e maggiormente sostenibili. Eppure, nel 2015, un sofisticato attacco informatico alla rete elettrica dell’Ucraina ha causato un black-out in tutta Kiev, lasciando i cittadini al buio per oltre 6 ore. In definitiva, รจ proprio la trasformazione digitale che permea la nostra epoca ad averci traghettato in un’era in cui i rischi informatici per le infrastrutture possono tradursi in effetti tangibili sul mondo fisico.
In un contesto cosรฌ critico,ย la diffusione capillare della tecnologia in tutti gli aspetti della societร comporta un onere supplementare per gli Stati che devono cercare urgentemente di ricostruire la fiducia dei cittadini nella propria capacitร di proteggere i dati e offrire servizi affidabili. Se da una parte l’abitudine pericolosa e diffusa di prendere in considerazione la sicurezza solo a posteriori ha innegabilmente reso piรน complesse le sfide di sicurezza, la soluzione non puรฒ di certo essere il tornare indietro, all’era analogica.
Le sfide della cyber difesa si possono e si devono necessariamente affrontare, e la chiave per farlo รจ l’innovazione. ร tempo di far sรฌ che la tecnologia stessa diventi parte della soluzione e questo puรฒ avvenire solo con l’intelligenza artificiale.
L’essere umano, infatti, rimane l’anello deboleย e il maggiore rischio in termini di sicurezza, per questo gli attacchi di spear-phishing, cioรจ la pratica di infettare i sistemi tramite l’invio di malware via posta elettronica ai dipendenti meno attenti, continuano a essere il modo piรน efficace di infiltrarsi in un’organizzazione.
A differenza degli esser umani,l’intelligenza artificiale รจ sempre attiva: puรฒ elaborare serie di dati molto vaste e trarre insight significativi in pochi secondi. In questo modo, l’IA sovrintende alla capacitร dei responsabili della sicurezza di rilevare e contrastare alcune delle minacce informatiche piรน avanzate. Ecco perchรฉ dobbiamo affidarci all’intelligenza artificiale, che ha il potere di proteggere l’infrastruttura digitale su cui si basano l’intero sistema sanitario, la democrazia e i servizi critici.ย L’AI ha giร dimostrato, ad esempio, di essere in grado di fermare un attacco ransomware in atto, e lo ha fatto consentendo di rivelare le campagne di spionaggio piรน sottili promosse da alcune Nazioni, senza che si rendesse necessario l’intervento umano.
Tuttavia, ci vuole tempo perchรฉ le persone imparino a fidarsi cosรฌ tanto della tecnologia da consentire che processi democratici e infrastrutture critiche siano protetti in maniera totalmente autonoma. Per non rischiare che l’IA porti a ulteriori risentimenti e diffidenze, chi innova dovrร prendere atto del percorso che รจ necessario avviare e integrare nelle tecnologie del futuro delle funzionalitร che alimentino la fiducia degli esseri umani negli algoritmi.
In conclusione,ย anche se l’intelligenza artificiale non รจ di certo la panacea per tutti i mali della societร , ritengo che sicuramente svolgerร un ruolo importante permettendoci di contrastare l’erosione della fiducia nelle nostre istituzioni.
In un futuro non troppo lontano, i sistemi di realtร aumentata combinati con i dispositivi wearable ci permetteranno di partecipare virtualmente alle riunioni delle giunte comunali o ai dibattiti su nuove leggi anche da centinaia di chilometri di distanza. Dispositivi di VR, AR e wearable diventeranno sempre piรน comuni e offriranno opportunitร illimitate ai cittadini per potersi impegnare sempre piรน a fondo nei processi decisionali della politica.
Dovremmo essere entusiasti di ciรฒ che riserverร il futuro, ricordandoci perรฒ che il suo vero potenziale potrร essere sbloccato solo dando il giusto valore alla capacitร dell’intelligenza artificiale di risolvere i nostri problemi, permettendole in particolare di ricostruire il clima di fiducia nella tecnologia.
Poppy Gustafsson, Co-CEO di Darktrace
In conclusione,ย anche se l’intelligenza artificiale non รจ di certo la panacea per tutti i mali della societร , ritengo che sicuramente svolgerร un ruolo importante permettendoci di contrastare l’erosione della fiducia nelle nostre istituzioni.
In un futuro non troppo lontano, i sistemi di realtร aumentata combinati con i dispositivi wearable ci permetteranno di partecipare virtualmente alle riunioni delle giunte comunali o ai dibattiti su nuove leggi anche da centinaia di chilometri di distanza. Dispositivi di VR, AR e wearable diventeranno sempre piรน comuni e offriranno opportunitร illimitate ai cittadini per potersi impegnare sempre piรน a fondo nei processi decisionali della politica.
Dovremmo essere entusiasti di ciรฒ che riserverร il futuro, ricordandoci perรฒ che il suo vero potenziale potrร essere sbloccato solo dando il giusto valore alla capacitร dell’intelligenza artificiale di risolvere i nostri problemi, permettendole in particolare di ricostruire il clima di fiducia nella tecnologia.
Poppy Gustafsson, Co-CEO di Darktrace
http://www.businesscommunity.it/m/20190619/idee/la-tecnologia-sta-minando-la-nostra-fiducia.php