In Italia il 2018 si รจ chiuso con nuovi record in termini di denunce per reati informatici. Le segnalazioni hanno superato quota 37 mila, crescendo di oltre il 7% rispetto al 2017, le truffe invece hanno avuto un incremento di 11 punti percentuali attestandosi poco oltre le 13 mila. Infine, le aziende hanno visto volatizzarsi dai propri conti correnti piรน di 42 milioni di euro. Il quadro sconfortante lo ha fornito la Polizia Postale descrivendo uno scenario in cui la criminalitร si avvale di tecniche sempre piรน raffinate e complesse in cui, perรฒ, il fattore umano continua ad avere un ruolo determinante.
Il phishing, piรน o meno personalizzato, รจ ancora oggi uno dei mezzi principali per estorcere denaro e nei prossimi anni il livello dello scontro sembra destinato ad alzarsi ulteriormente. A spingere verso lโalto lโasticella รจ la crescente diffusione di strumenti tecnologici altamente sofisticati per lโanalisi di grandi masse di dati che sembrano destinati a diventare i nuovi protagonisti dellโeterno gioco a guardie e ladri.
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I sistemi di analytics e lโintelligenza artificiale sembrano essere destinati a imporsi come i nuovi controllori della Rete. La loro capacitร di verificare grandi masse di dati per riconoscere le minacce e gli schemi di attacco pare essere lโunica soluzione per intercettare e scongiurare le aggressioni ai sistemi aziendali e anche ai privati cittadini. Sarร impossibile per qualsiasi essere umano esaminare alla ricerca di minacce i 4,8 zettabyte di dati che, secondo un recente studio condotto da Cisco, circoleranno su Internet nel 2022. In quel mare magnum soltanto sistemi automatizzati governati daย algoritmi complessiย saranno in grado di muoversi e cercare di dare un senso ai dati circolanti.
Sempre loro sono giร oggi in grado di analizzare lo stile di scrittura di un mittente e fornire al destinatario unโindicazione sullโattendibilitร del messaggio. Tuttavia, come tutte le tecnologie, anche lโintelligenza artificiale e gli analytics hanno un rovescio della medaglia. Gli stessi strumenti al servizio della legge e dellโordine potrebbero essere usati dai criminali per rendere sempre piรน arduo il compito di svelare le truffe. Essi potrebbero essere utilizzati per scandagliare la Rete e fornire ai delinquenti un profilo dettagliato del loro vittima o addirittura monitorare i loro spostamenti on line in attesa che si connettano a un sistema insicuro o poco protetto, magari una wireless pubblica, e quindi infiltrarsi nei suoi dispositivi.
Un peso ancora maggioreย lโintelligenza artificialeย potrebbe averlo rispetto allโInternet delle cose. Se da un lato si presenterร come un benevolo gestore dei nostri dispositivi domestici per liberarci da una serie di noiose incombenze come fare la spesa, dallโaltro avrebbe la possibilitร e i mezzi di prendere il completo controllo di una casa e sfrattarci oppure di unโazienda e metterla in condizione di non lavorare. Il potere che avranno questi strumenti sarร ben presto oltre le nostre piรน fantascientifiche previsioni, resta soltanto da capire se sarร mai possibile renderle anche โresponsabiliโ delle loro azioni.
Molti anni fa lo scrittore Isaac Asimov ritenne che se lโuomo avesse creato macchine โtroppo intelligentiโ avrebbe anche pensato a come proteggersi da esse e inventรฒ le โtre leggi della roboticaโ che sono alla base di molti suoi romanzi. Apparentemente oggi non ci siamo ancora posti il problema e questo non รจ un bene.
Di alessandro curioni